I lavori alla frana che dal 27
marzo minaccia due palazzine alle porte di Firenze, sulla
statale Cassia a Tavarnuzze, hanno permesso una sostanziale
messa in sicurezza della parete rocciosa di 'macigno del
Chianti', da cui si staccarono due grossi blocchi di pietra
finiti a ridosso degli edifici senza fare danni. Lo riporta il
Comune di Impruneta dopo un sopralluogo del sindaco Riccardo
Lazzerini con i geologi.
Gli stabili restano evacuati - fuori casa ci sono sfollate
circa 25 persone fra cui dei bambini, sono tutti gli inquilini
degli appartamenti - e nei prossimi giorni "verrà installata una
rete paramassi con chiodature, in grado di trattenere massi
anche in caso di futuri spostamenti del declivio interessato dal
movimento franoso".
Il primo intervento iniziato ieri mattina, martedì, permette
di ridurre i tempi previsti affinché le famiglie siano
autorizzate a rientrare nelle proprie abitazioni. Il resto dei
lavori previsti sarà completato entro 60 giorni, "tempi
inferiori a quelli inizialmente ipotizzati", si commenta dal
Comune.
"Sono soddisfatto del lavoro svolto dai tecnici e dalla
rapidità con cui è stato definito il cronoprogramma per la messa
in sicurezza dell'area - dichiara Lazzerini -. L'obiettivo è
permettere alle attività produttive di riprendere il proprio
lavoro e alle famiglie di rientrare nelle proprie abitazioni il
prima possibile". Lazzerini, accompagnato dagli assessori Canuti
e Bellini, ha fatto un sopralluogo e ha avuto un confronto con i
geologi Luca Pagliazzi e Massimo Della Schiava e l'ingegner
Alessandro Bonini della società Ing3gni srl, ed è stato definito
il cronoprogramma per la messa in sicurezza dell'area.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA