"Aderisco alla dichiarazione del
club, che ci rappresenta". Apre così la conferenza stampa, due
giorni prima della trasferta nei Paesi Baschi sul campo
dell'Eibar, Ernesto Valverde, allenatore del Barcellona. Il tema
dello spostamento del 'Clasico' tiene banco nel calcio spagnolo
(e non solo) così come le pesanti condanne ai vertici del
movimento separatista catalano. Barcellona in questi giorni è
una polveriera e allora si parla di inversione di campo o, più
probabilmente, di posticipo della data del 26. "Non so chi
potrebbe beneficiare dell'eventuale spostamento della partita -
le parole di Valverde -: nel caso si giocasse il 26, sia noi sia
il Real saremmo reduci da due trasferte in Champions. Noi
avremmo un giorno di riposo in meno e, in vista di partite così
importanti e delicate, un giorno è tanto". Viene chiesto a
Valverde, che è basco d'origine, se la situazione politica della
Catalogna può essere equiparata a quella dei 'suoi' Paesi
Baschi. "Non penso che le due vicende siano comparabili".
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