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L'apprendistato di Trump è un patto col diavolo

L'apprendistato di Trump è un patto col diavolo

In concorso a Cannes il film di Ali Abbasi con Sebastian Stan

CANNES, 21 maggio 2024, 10:44

dell'inviata Alessandra Magliaro

ANSACheck

Foto di scena del film di Ali Abbasi 'The Apprentice ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

È un programma televisivo diventato un format venduto ovunque, è il più famoso talent show sul mondo del business e quella frase 'Sei fuori', da anni nel linguaggio di tutti, dà forma all'essere boss, capo ma per diventarlo prima devi fare l'apprendista. The Apprentice, proprio come quello show inventato da Donald Trump esattamente 20 anni fa, è il titolo del film di Ali Abbasi oggi in concorso al Festival di Cannes. E non ci sarebbe da meravigliarsi, avendolo visto alla premiere mondiale, se figurasse tra i produttori del film (Trump Productions ha chiuso nel 2015, parte della gigantesca Trump Organization). Donald Trump, che il 5 novembre potrebbe diventare di nuovo il presidente degli Stati Uniti d'America se vincesse su Joe Biden che punta al secondo mandato, nel film di Abbasi è proprio quell'imprenditore affamato di soldi e successo che costruisce la Trump Tower, apre hotel di lusso, i casinò ad Atlantic City e tra investimenti, brokeraggio, operazioni varie all'inizio degli anni '80. Ma come divenne milionario, come cominciò la sua ascesa? Un fiuto senza pari, roso dal desiderio di rivincita sul padre businessman Fred che non lo stimava abbastanza, una spregiudicatezza fortificata dall'intesa, un patto con il diavolo, con il legale Roy Cohn, tristemente famoso come consigliere di McCarthy, abituato a vincere cause senza fare prigionieri, mediatore con la mafia, corruttore di prim'ordine, ricattatore sugli scheletri negli armadi di tutti. Insomma niente di nuovo, anzi il film racconta un percorso non originale per i potenti, che in fondo sono buoni ed è colpa dei cattivi maestri se il profumo dei soldi li distoglie dall'essere benefattori dell'umanità.
    Il giovane Donald Trump (Sebastian Stan) è un ragazzone che vuole farcela, sotto scacco del padre, e che dall'incontro con Roy Cohn (Jeremy Strong) - che diventa il suo malefico mentore che gli insegna come infrangere le regole - esce persino bene e per le interferenze elettorali non c'è da preoccuparsi, anzi.
    In Italia, distribuito da Bim, il film sarà in sala in autunno, prima delle elezioni presidenziali americane. C'è aria di Succession (del resto Strong con il ruolo di Kendall Roy ha vinto un Emmy), il Faust di Goethe è sottinteso, in questa esplorazione dell'apprendistato di Donald Trump. Il rapporto tra l'aspirante milionario (Stan, Orso d'oro a Berlino e Tommy Lee in Pam&Tommy) e il faccendiere regge tutto il film, mentre sboccia la storia d'amore con Ivana Trump, modella ceca (Maria Bakalova, Borat), che sposerà avendo con lei tre figli.
    In The Apprentice di Ali Abbasi (l'iraniano-danese di Holy Spider) Donald Trump non è ancora l'istrionico milionario candidato presidente, ma un timido palazzinaro che sogna in grande.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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