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Germania - In piena emergenza ospedali semivuoti, rischiano il fallimento

Germania - In piena emergenza ospedali semivuoti, rischiano il fallimento

22 aprile

BERLINO, 27 aprile 2020, 18:25

Redazione ANSA

ANSACheck

Germania © ANSA/EPA

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Germania © ANSA/EPA

Il sistema sanitario tedesco ha dato prova di solidità finora nell'emergenza del coronavirus: il tasso di contagio è sotto l'1, quello di mortalità al 3,2%. E, tuttavia, non mancano i problemi. Il più vistoso? Molti ospedali pubblici e cliniche per la riabilitazione soffrono di mancanza di liquidità, e devono ricorrere alla cassa integrazione. Il timore diffuso - e paradossale, nel pieno di una crisi sanitaria - è la prospettiva di un'ondata di fallimenti, proprio nel settore. Per combattere il virus, in Germania gli ospedali hanno dovuto infatti riservare importanti quote di posti letto, nelle terapie intensive, ai pazienti affetti dal Covid 19: in partenza ce n'erano 28 mila e ci si è posti l'obiettivo di raddoppiarli.

 Stando al piano per la pandemia, entrato in vigore ormai da diverse settimane, gli interventi chirurgici programmati e non urgenti sono stati rinviati. Questo ha provocato un'emergenza economica, a fronte delle spese da sostenere per attrezzarsi contro la pandemia. Il sostegno ottenuto dallo Stato per rafforzare le terapie intensive infatti - lo "scudo" che prevede 560 euro al giorno, per ogni posto lasciato vuoto, e un versamento una tantum da 50 mila euro, per ogni posto nuovo nelle stazioni intensive - non ha compensato le perdite. A Berlino, scrive ad esempio il Tagesspiegel, su 20 mila posti letto ospedalieri complessivi, il 50% sarebbe rimasto vuoto. Il problema è discusso da settimane e anche oggi il ministro della Salute Jens Spahn ha insistito sulla necessità che, da metà maggio, si torni a una graduale "normalità", ricominciando ad effettuare anche le operazioni ordinarie: quelle più remunerative per gli ospedali, che diversamente dalle scuole si reggono proprio sul pagamento delle prestazioni elargite. È chiaro che, con le misure restrittive, che hanno tenuto la gente in casa - anche se in Germania il confinamento non era obbligatorio - siano sensibilmente diminuiti gli incidenti (del 20%, secondo alcuni media tedeschi). Ma dalle statistiche risulterebbe anche un calo di infarti e ictus. "Dove sono finiti?", ha chiesto Spahn nella conferenza stampa, in cui ha annunciato che l'emergenza Coronavirus fosse al momento sotto controllo: "La gente deve aver fiducia negli ospedali". L'invito ai tedeschi, adesso, è a non restare a casa terrorizzati dall'idea del contagio e recarsi al pronto soccorso.

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