Sembrano un po' di gocce d'acqua nel deserto, ma sono un concreto tentativo di arginare la diffusione del coronavirus fra i più deboli della capitale di uno dei Paesi più poveri al mondo, il Sudan: 20 lavandini "portatili" sono a disposizione di senzatetto in sette luoghi Khartum.
Lo ha segnalato lunedì Africa Renewal, un sito delle Nazioni Unite, sottolineando che l'iniziativa fa parte della risposta al Covid che sta dando l'Oim, l'Organizzazione internazionale per le migrazioni, in stretto coordinamento con il ministero dello Sviluppo sociale e la salute sudanese.
L'accesso ad acqua pulita, sapone e prodotti per la sanificazione è molto difficile in Sudan e soprattutto nelle aree interessate da conflitti e desertificazione (un rapporto Onu del 2016 contava 3,2 milioni di sfollati).
Cinque di questi lavabo per mani sono stati piazzati in centri di quarantena dove sono rinchiusi 169 migranti respinti ai confini con la Libia.
L'iniziativa avvia una campagna di sensibilizzazione sul Covid-1919 organizzata da due ministeri sudanesi e varie organizzazione tra cui l'Oim puntando su bambini e ragazzi senzatetto di Khartum: sono quelli che hanno minor accesso ad acqua, cure e informazione che possono fare la differenza in tempi di pandemia.
Il coronavirus comunque, almeno ufficialmente stando a dati "Africa Cdc" di martedì mattina, si è manifestato per ora in Sudan solo con 29 contagi e 4 decessi.
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