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Fidesz, 'Salis eletta non sarebbe la prima criminale al Parlamento europeo'

Fidesz, 'Salis eletta non sarebbe la prima criminale al Parlamento europeo'

L'ex ambasciatrice Gyori, 'bene Meloni che rispetta l'autonomia della giustizia'

24 aprile 2024, 19:27

di Michele Esposito

ANSACheck

Ilaria Salis © ANSA/AFP

Il caso Ilaria Salis, a solo un mese di distanza, torna all'Eurocamera a Strasburgo e questa volta innesca un botta e risposta a distanza tra Fidesz, il partito al governo a Budapest, e il padre dell'italiana detenuta in Ungheria. Oggetto dello scontro, la candidatura alle Europee, nella liste di Alleanza Verdi e Sinistra, dell'insegnante lombarda. "Se fosse eletta non sarebbe la prima criminale al Parlamento Ue", è stata la stoccata lanciata da Eniko Gyori, eurodeputata del partito di Viktor Orban e ambasciatrice in Italia dal 1999 al 2003.

A risponderle, poco dopo, è stato direttamente Roberto Salis: "Mia figlia è imputata, non è una criminale. La sua candidatura non deve essere un'aggravante", è stata la replica.

Lo scambio di 'cortesie' ha avuto luogo poco prima che in aula finisse una nuova risoluzione del Pe contro l'Ungheria e il mancato rispetto dello Stato di diritto da parte del governo magiaro. Nel testo non è citato il caso Ilaria Salis, ma si denunciano "le carenze del sistema giudiziario ungherese, i conflitti di interesse, le minacce alla libertà dei media ed ai diritti fondamentali in Ungheria".

La risoluzione è stata presentata e poi approvata con 399 voti a favore, 117 contrari e 28 astenuti, praticamente da tutti i gruppi ad eccezione dei Conservatori e Riformisti e di Identità e Democrazia, che hanno votato contro, incluse le delegazioni di Fratelli d'Italia e Lega.

Da un punto di vista pratico, con la IX legislatura giunta all'epilogo, la risoluzione avrà scarsi effetti concreti. Ma il voto si configura, alla vigilia della presidenza semestrale dell'Ungheria, come un nuovo tassello dei pessimi rapporti tra l'Eurocamera e Budapest dopo che nelle settimane scorse l'aula ha dato via libera al ricorso di Strasburgo alla Corte di Giustizia per l'erogazione, lo scorso dicembre, dei dieci miliardi di fondi comunitari da parte della Commissione.

Con la candidatura di Salis il caso finirà al centro della campagna per le Europee in Italia e non solo. Il padre di Ilaria, tuttavia, ha voluto precisare un punto: "Mia figlia non si è candidata per scappare da un processo, ma perché ritiene di avere diritto ad un giusto processo". E per Roberto Salis non c'è nulla di equo in una detenzione da "carcere duro" iniziata nel settembre 2023, durante la quale "mia figlia può parlare 70 minuti alla settimana con tre numeri autorizzati dalle autorità", ha denunciato.

Per Salis il caso di sua figlia è simbolo delle "incongruenze in Ue" in tema di giustizia. "Per un reato che, se confermato, riguarda lesioni guaribili in 5-8 giorni mia figlia rischia fino a 24 anni e in altri Paesi membri si viene rilasciati", ha spiegato il padre di Ilaria. Al suo fianco l'ex sindaco di Roma e candidato alle Europee con Avs, Ignazio Marino, ha chiosato: "Ilaria Salis, suo malgrado, è un simbolo della dignità dei detenuti".

Se eletta, il caso giudiziario potrebbe complicarsi ulteriormente. In teoria l'italiana avrebbe l'immunità, ma dovrebbe consegnare fisicamente all'Eurocamera l'atto di elezione. Starebbe, a quel punto, alla giustizia ungherese lasciare che si rechi in Alsazia. Ma in questo caso politica e giustizia sono più che mai intrecciate. "La sinistra strumentalizza questo caso per scopi politici e per attaccare Giorgia Meloni. Da noi politica e giustizia sono separate, apprezzo molto che il governo Meloni rispetti l'indipendenza della giustizia, non importa di quale Paese si parli", ha sottolineato Gyori, inviando, neanche tanto implicitamente, un messaggio alla leader di FdI. Un rebus spigoloso per i meloniani, che con Nicola Procaccini e Carlo Fidanza hanno sottolineato di considerare "legittima la battaglia" di Roberto Salis spiegando che è invece "inaccettabile l'assoluta mancanza di condanna da parte della sinistra rosso-verde della brutale violenza degli estremisti Antifa collegati a Ilaria".

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