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Manovra: il decreto fiscale in Cdm, ai redditi bassi il 47% degli sgravi

Manovra

Manovra: il decreto fiscale in Cdm, ai redditi bassi il 47% degli sgravi

Convocata la cabina di regia venerd' 3 dicembre alle 9.30. Incontro Draghi-sindacati a Palazzo Chigi. Dei 7 miliardi previsti per il taglio delle tasse3,3 miliardi ai redditi fino a 28 mila euro.2 miliardi per le bollette

ROMA, 02 dicembre 2021, 17:21

Redazione ANSA

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Manovra: incontro Draghi-sindacati a p.Chigi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Manovra: incontro Draghi-sindacati a p.Chigi - RIPRODUZIONE RISERVATA
Manovra: incontro Draghi-sindacati a p.Chigi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il premier Mario Draghi ha convocato per le 9.30 la cabina di regia con i ministri sulla manovra, in vista del passaggio in Cdm dell'emendamento sul taglio delle tasse.

Il passaggio del provvedimento in Cdm è stato annunciato dal segretario confederale della Cgil al termine dell'incontro governo-sindacati sulla Manovra. "Ci hanno detto che domani intendono andare al Consiglio dei ministri" sul tema del taglio delle tasse in manovra "e domattina prima di andare al Consiglio dei ministri il presidente farà un nuovo passaggio con i sindacati confederali" precisa Landini. Con i sindacati, che si sono dichiarati insoddisfatti da quanto esposto dal presidente del consiglio, ci sarà una telefonata. A Palazzo Chigi all'incontro sulla manovra hanno partecipato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ed i sindacati. Con il premier, il ministro dell'Economia, Daniele Franco, il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli. Per i sindacati, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri.  

I circa 2 miliardi di avanzo sul 2022 derivanti dal minor costo del taglio di Irpef e Irap saranno destinati in parte al taglio delle bollette, in parte a una decontribuzione una tantum. E' quanto si apprende da fonti sindacali e di governo, a margine del tavolo a Palazzo Chigi sulla manovra. E sulla decontribuzione Sbarra leader della Cisl spieha: "Abbiamo apprezzato che il governo abbia messo un miliardo e mezzo per la decontribuzione per fasce di reddito al di sotto dei 47mila euro, per i lavoratori dipendenti. Una misura temporanea che abbiamo chiesto diventi strutturale". E ancora: "Un confronto importante. Il governo ci ha presentato l'impianto di ripartizione dei 7 miliardi sull'Irpef: l'85% viene destinato nelle fasce di reddito al di sotto dei 50 mila euro per lavoratori dipendenti e pensionati. Abbiamo chiesto di rafforzare ulteriormente gli sgravi fiscali per le persone collocate nelle fasce medio basse, basse". Così il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi.

In particolare, ha fatto sapere il governo, il 47% delle risorse destinate al taglio delle tasse in manovra andranno ai redditi più bassi. Ai redditi fino a 15mila euro andrà 1,1 miliardi e a quelli da 15mila a 28mila euro 2,2 miliardi. Dunque alle fasce più basse andranno in totale 3,3 miliardi, quasi la metà dei 7 miliardi disponibili in manovra per il taglio dell'Irpef. "Il governo ci ha assicurato la disponibilità ad aumentare la no tax area per i pensionati a 8.500 euro". Lo riferisce il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi sulla manovra. Si tratta di "prime conquiste sociali importanti. Ovviamente tutto ciò non basta, aspettiamo di conoscere domani le decisioni che il governo si è riservato di valutare sulla base e sugli esiti del confronto di stasera", aggiunge Sbarra. "Continueremo ad esercitare una forte pressione sociale per cambiare e migliorare la legge di Bilancio", a partire dalle pensioni, rimarca. 

E il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, a margine di un incontro a Milano sulla storia economica italiana, ha detto: "Sono deluso dall'approccio dei partiti alla manovra". "Ho sempre dichiarato - ha aggiunto - che sosteniamo l'azione di questo governo perché riteniamo che vada nella direzione delle riforme, di cui questo Paese ha bisogno da 25 anni. È un momento storico, così come ho dichiarato in diverse occasioni, ma certo quando vedo i partiti che presentano più di 6mila emendamenti per la gestione del fondo di otto miliardi, su cui dicevano di aver trovato un accordo politico, francamente rimango colpito".

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