Ha presentato oggi la sua relazione
provvisoria la Commissione australiana d'inchiesta sui servizi
bancari e finanziari, che dall'inizio dell'anno ha indagato e
tenuto udienze su casi di cattiva condotta di banche, compagnie
di assicurazione e fondi pensione. Nel corso delle udienze,
protrattesi per mesi, sono emerse gravi infrazioni e pratiche
creditizie predatorie che hanno coinvolto alcune delle maggiori
banche e compagnie finanziarie del Paese.
La Commissione, presieduta dall'ex giudice dell'Alta Corte
Kenneth Hayne, ha esercitato i suoi poteri straordinari
convocando testimoni e obbligandoli a rispondere alle domande e
a presentare documenti. Nella relazione, di quasi mille pagine,
il commissario Hayne spiega che le domande a cui la Commissione
doveva rispondere erano due: il perché si sia verificata una
condotta così criminale e come impedire che si ripeta in futuro.
Tra i motivi additati dalla commissione, le norme che legano gli
stipendi ai profitti, che avrebbero incentivato gli illeciti.
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