Un pubblico vario e qualificato è
confluito ieri, 14 marzo, a Lisbona in occasione della
conferenza "Il Museo Egizio e le sfide del futuro: Ricerca,
inclusione e transizione digitale", tenuta dal suo direttore
Christian Greco. L'evento, organizzato dall'Istituto Italiano di
Cultura di Lisbona, si è distinto come contributo significativo
alla celebrazione del bicentenario della fondazione del museo,
consentendo di tracciare nuovi orizzonti per il museo del futuro
e di anticipare gli ambiziosi progetti di questa centrale
istituzione torinese, all'insegna dell'apertura, dell'inclusione
e del coraggio.
Nell'auditorium del Museo della Farmacia di Lisbona, tra il
numeroso pubblico presente, sono intervenute diverse personalità
del mondo accademico locale. Oltre al direttore del Museo della
Farmacia e presidente dell'Associação Portuguesa de Museologia,
João Neto, erano presenti in sala António Carvalho, Direttore
del Museu Nacional de Arqueologia e gli archeologi intervenuti
nel convegno "The Khedives' Gift", parimenti organizzato
dall'Istituto: Alessia Amenta, curatrice del Reparto Antichità
Egizie e del Vicino Oriente dei Musei Vaticani, Paola Buscaglia,
restauratrice e coordinatrice del Laboratorio di Scultura Lignea
della Fondazione Centro Conservazione e Restauro "La Venaria
Reale", Patricia Rigault-Deon del Museo del Louvre, Anne Haslund
del Museo nazionale danese, Daniel Soliman del Museo nazionale
delle antichità di Leida, Jaume Vilaró Fabregat e Agnese Iob.
L'incontro, moderato dal direttore dell'Istituto, Stefano
Scaramuzzino, è stato incentrato sul rinnovamento permanente del
concetto di museo, aperto verso la città e il mondo e
incardinato sull'asse della ricerca, visitabile secondo
paradigmi mutevoli. Un luogo in cui la collaborazione e la
scoperta accademica, con l'ausilio delle nuove tecnologie,
diviene base per la partecipazione delle comunità.
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