Giornata di lutto nazionale in
Libano all'insegna della tensione all'indomani dei più violenti
scontri settari mai registrati a Beirut negli ultimi anni.
Mentre sono in corso i preparativi per seppellire le vittime (ci
sono stati sette morti e decine di feriti), ancora oggi per le
strade della capitale c'è un massiccio dispiegamento
dell'esercito.
La violenza è scoppiata in seguito ad una manifestazione di
sciiti che chiedevano la rimozione del giudice che indaga sulla
devastante esplosione nel porto di Beirut lo scorso anno. I
movimenti Amal e Hezbollah, che avevano organizzato la protesta
davanti al Palazzo di Giustizia, hanno accusato il partito
cristiano delle Forze libanesi (LF) di aver organizzato il caos
puntando il fuoco dei cecchini sui manifestanti. Oggi la prima
pagina del quotidiano Al-Akhbar, che è vicino a Hezbollah,
riportava un ritratto del leader delle LF Samir Geagea con
l'uniforme di Adolf Hitler e l'accusa di essere stato "il primo
a sapere cosa è successo ieri, perché ha pianificato, preparato
ed eseguito un crimine grave".
Il partito cristiano ha negato ogni coinvolgimento,
sottolineando invece che Hezbollah ha "invaso" i quartieri dove
non sarebbe dovuta entrare.
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