Migliaia di famiglie libiche in fuga,
oltre 3.000 rifugiati e migranti bloccati nei centri di
detenzione vicini al conflitto, che ricevono cibo e servizi base
in modo saltuario e rischiano da un momento all'altro di
trovarsi nel fuoco incrociato, strutture sanitarie con capacità
limitata e scorte di forniture mediche per meno di due
settimane. E' il quadro tracciato da Medici senza frontiere
sulla situazione in Libia.
"Msf chiede misure concrete per proteggere i civili e le
infrastrutture civili, compreso il personale medico, evitando
attacchi indiscriminati nelle aree popolate, e chiede
l'immediata evacuazione dal paese degli oltre 3.000 rifugiati e
migranti intrappolati nei centri di detenzione vicini ai
combattimenti - spiega la nota - I combattimenti stanno
aggravando le condizioni psicologiche delle persone nei centri
di detenzione".
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