Il presidente del Venezuela,
Nicolas Maduro, candidato a un terzo mandato di 6 anni alle
elezioni del prossimo 28 luglio, ha sostenuto di meritare "il
Premio Nobel per l'Economia" per aver aumentato da 100 a 130
dollari il salario minimo nel suo Paese.
"Al livello che raggiungeremo stupiremo il mondo. Dovranno
darci il Premio Nobel per l'Economia, perché stiamo costruendo
una nuova economia nonostante l'embargo, l'aggressione e la
guerra economica", ha detto il leader 'chaivista' partecipando
alla Festa dei lavoratori a Caracas davanti ai suoi sostenitori.
Maduro non ha tuttavia precisato se si tratterà di un aumento
reale del reddito, o se (come hanno nel frattempo confermato gli
esperti) riguarderà solo i "bonus di guerra" (che il governo
distribuisce a chi è registrato nel sistema di sussidi
governativi) e i ticket per l'alimentazione, voci che non hanno
alcun impatto sulle prestazioni sociali (come le ferie
retribuite).
"Non confondiamoci: lo stipendio in Venezuela è ancora appena
di 130 bolivar (meno di 4 dollari). Ciò che è aumentato, e di
pochissimo, è stato il reddito indicizzato a 130 dollari, che
non basta nemmeno a coprire il 30% del paniere di base", ha
spiegato l'analista Walter Molina Galdi.
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