Titolo: La madre Terra e il bio, una tappa a Plankstetten in Baviera
Sottotitolo: Il nuovo capitolo del viaggio di ‘In cammino – Abbazie d’Europa’
Il biologico messo in pratica per salvare, se non il mondo, almeno una porzione di esso. E’ lo spirito che ha guidato l’abbazia di Plankstetten alla fine degli anni ’80, quando l’abate Beda Maria Sonnenberg ha lanciato un’alleanza con il mondo agricolo per invertire la rotta di un deterioramento progressivo del territorio e della foresta intorno a Norimberga dovuto alle piogge acide. E’ stato lui stesso a raccontarlo nella quinta tappa di ‘In cammino-Abbazie d’Europa’, l’iniziativa organizzata da Teatro No'hma di Livia Pomodoro.
“Quella sfida – ha detto Sonnenberg - oggi ha realizzato una trasformazione significativa nella panificazione, nella macelleria e nella produzione del miele. Plankstetten ha poi realizzato un ulteriore passaggio importante: dalla bioagricoltura alla biosostenibilità degli ambienti con la costruzione assai innovativa delle case di paglia”. Sonnenberg è intervenuto al convegno intitolato "Madre Terra, Plankstetten regina del bio’ cui hanno preso parte anche Wener Ebert, coordinatore della biometropoli di Norimberga; il console italiano a Monaco Sergio Maffettone, Livia Pomodoro, cattedra Unesco, Claudio Serafini, direttore della rete di Organic Cities Europe e Stefania Iacomi, assessore del Comune di Fiesole.
"L'esperienza di Plankstetten e quella più recente di Fiesole – ha detto Maffettone - sottolineano l'importanza di un patrimonio sociale che queste realtà mettono in moto: un nuovo sguardo ed una nuova relazione con il territorio e con le popolazioni che queste esperienze vivono. Sarebbe assai interessante - ha poi proposto - che questa crescente sensibilità, facendo tesoro e soprattutto rete tra queste esperienze, fosse portata all'attenzione dell'Unesco"
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