Migliaia di dimostranti
anti-governativi sono nuovamente scesi in piazza oggi a Tbilisi,
capitale della Georgia, per un'ennesima protesta contro
l'arresto del leader dell'opposizione Nika Melia. I dimostranti,
che sventolavano bandiere georgiane, degli Usa e dell'Ue, hanno
chiesto a gran voce nuove elezioni e la liberazione di tutti i
prigionieri politici. In testa al corteo, i principali esponenti
dei partiti dell'opposizione.
Dopo l'arresto di Melia, alla guida del Movimento nazionale
unito (Unm), la polizia ha fatto violentemente irruzione nel
quartier generale del partito.
"Sono in prigione, ma sono libero - ha detto Melia in un
messaggio letto durante la manifestazione - Stiamo combattendo
per la libertà e vinceremo questa battaglia".
L'ex repubblica sovietica è entrata in un periodo di forte
instabilità politica dopo le elezioni politiche di ottobre, che
secondo le opposizioni sono state truccate per far vincere il
partito del Sogno Georgiano, al potere. Melia, 41 anni, che è
riuscito ad unire le forze di opposizione, ha detto che il suo
arresto - è accusato di "organizzazione di violenze di massa"
nel corso di una manifestazione del 2019 - ha solo motivazioni
politiche. Un tribunale ha ordinato la sua detenzione, la scorsa
settimana, dopo che Melia si è rifiutato di pagare una cifra
extra per la sua libertà su cauzione.
Il primo ministro Giorgi Gakharia si è dimesso, affermando
che arrestare Melia avrebbe solo fatto salire la tensione, ma
non è stato ascoltato. Gli Usa e altri governi occidentali hanno
condannato l'arresto affermando che esso mette a rischio il
percorso democratico della Georgia.
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