Soddisfazione è stata espressa dal
consiglio direttivo dell'Aifi (Associazione italiana del Private
Equity, Venture Capital e Private Debt) "per la maggiore
sensibilità istituzionale verso il private capital, raggiunta
nell'ultimo anno grazie agli sforzi dell'associazione, nonché
per l'adozione di alcuni strumenti di policy internazionale
(come il fondo di fondi, utilizzato per promuovere alcuni
segmenti di mercato)".
Tra i più recenti traguardi, l'Aifi ricorda in una nota
"l'accoglimento della modifica alla disciplina dei Pir (Piani
individuali di risparmio) nella legge di bilancio 2022, che
sopprime il divieto di detenere più di un Pir alternativo a
partire dal primo gennaio 2022". L'Aifi, come viene ricordato,
aveva portato avanti tale richiesta, fin dall'introduzione dei
Pir alternativi con il dl Rilancio, "così da permettere
all'investitore di scegliere come allocare il plafond
disponibile anche tra differenti Pir senza legarlo a un solo
prodotto per lungo tempo". Con questa modifica, sottolinea
l'associazione, "si potrà beneficiare del vantaggio della
diversificazione". Un'altra richiesta di Aifi, viene poi
aggiunto, è stata accolta attraverso la legge di bilancio,
sempre in ambito Pir, ovvero l'estensione del credito d'imposta
per le minusvalenze realizzate ai piani costituiti dal primo
gennaio 2022.
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