"La vivacità del settore immobiliare
riscontrata a fine 2017 si è orientata verso una prospettiva di
maggiore stabilità. Gli operatori ripensano il proprio business,
prevedendo coerenza nei prezzi e aumento dei tempi di vendita".
È il quadro che emerge dalle rilevazioni dell'indagine
'Sentiment del mercato immobiliare', elaborata su base
quadrimestrale dal Dipartimento di Scienze Economiche e
Aziendali dell'Università di Parma in collaborazione con
Sorgente Group e Federimmobiliare.
Il 62,5% del campione intervistato ritiene vi sia stato un
miglioramento dei principali indicatori macroeconomici, con la
percezione di una crescita nei prossimi mesi (lo sostiene oltre
il 45% del campione intervistato). Anche il real estate viene
considerato in un quadro ottimista, seppure in un contesto di
generale stabilizzazione (secondo il 28% degli operatori).
Milano è al primo posto e Roma al secondo tra le mete di
investimento più interessanti per i settori residenziale, uffici
e negozi, mentre la classifica si capovolge per il settore
alberghiero.
Un'ulteriore tendenza riscontrata riguarda il legame diretto
tra crescita dell'inflazione e immobiliare, che viene
considerato comunque un bene rifugio rispetto all'andamento
dell'economia. Anche lo strumento dei Pir è considerato
importante per lo sviluppo del settore, dal 58,5 per cento circa
degli intervistati.
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