(v. 'Zamagni, 'bonus...' delle 17.06 circa)
Per affrontare le nuove povertà
serve un welfare innovativo che veda protagonisti, istituzioni,
Terzo settore e imprese, nel segno del ritorno al messaggio
originale di Francesco d'Assisi. E' il messaggio emerso dal
convegno 'La Povertà. Dialoghi per capire una realtà antica e
nuova' promosso a Firenze dall'Opera di Santa Croce con la
Comunità dei Frati Minori conventuali.
"Serve il contributo di una pluralità di attori - ha detto
Franca Maino, docente di Scienza Politica all'Università di
Milano - Penso a tutto il mondo del Terzo settore, ma anche al
mondo produttivo, le imprese, le organizzazioni e la società
civile nel suo complesso. Questo, però, a patto che insieme
questa pluralità di attori individui i problemi, co-progetti gli
interventi e li realizzi. Da questo punto di vista il nuovo
welfare è già una realtà perché abbiamo visto nelle comunità,
nei territori in questi anni molte iniziative finalizzate ad
aiutare e contrastare le conseguenze della povertà più severa,
fornendo delle risposte molto concrete e tangibili a una sfida
così grande".
"Il messaggio di Francesco d'Assisi è attuale - ha affermato
monsignor Felice Accrocca, arcivescovo metropolita di Benevento
- perché propone un progetto d'amore: Francesco capovolge i
valori, sceglie egli stesso la povertà, sceglie la condivisione
della marginalità, diventa povero tra i poveri. Non solo:
basandosi sulla visione dei Padri evidenzia che l'elemosina
costituisce la restituzione di ciò che appartiene anche ai
poveri, la giustizia dovuta".
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