"Il bitcoin si candida a essere
l'oro digitale" e "non è una truffa". E' quanto sostiene il
professore aggiunto al Politecnico di Milano e all'Università
Bicocca, Ferdinando Ametrano, in occasione di un dibattito su
Bitcoin e il futuro delle criptovalute", che si è tenuto presso
la Stampa estera sezione Alta Italia.
"Il bitcoin è un esperimento ardito, che potrebbe fallire,
ma non è pensato per defraudare qualcuno a vantaggio di qualcun
altro. Inoltre ha una dignità tecnologica e culturale
altissima", spiega Amitrano, evidenziando la volatilità che lo
contraddistingue. Per cui "investire una piccola percentuale è
ragionevole in una logica di diversificazione. Investire tanto o
tutto è folle perché se non è oro digitale crolla a zero".
Attualmente viviamo in uno scenario di "Far West", dove "l'oro
c'è, luccica e rappresenta un'opportunità". C'è bisogno però di
"una regolamentazione". A tal proposito, l'avvocato dello studio
Cba, Milena Prisco, osserva che "il problema è dare una
connotazione giuridica" al bitcoin. Anche sul fronte fiscale,
"la grande incertezza è data dal fatto che in questo momento i
bitcoin si considerano come asset non tassabile", spiega Prisco,
auspicando "una risoluzione dell'Agenzia delle Entrate che possa
fare chiarezza".
Altro aspetto riguarda le Ico (Initial coin offering),
ovvero, l'emissione di nuova criptovaluta (token). "Tutte le Ico
viste finora sono fraudolente - osserva Ametrano -, ad eccezione
di Ethereum", che è una criptovaluta, ma anche una piattaforma
utilizzata per gestire gli 'smart contracts' (contratti
intelligenti). Ad oggi "abbiamo visto imprenditori che hanno
preso i soldi e se ne sono andati senza sviluppare il business".
A spiegare le applicazioni pratiche della tecnologia blockchain
(catena dei blocchi), è il Ceo della startup Kellify, Francesco
Magagnini: "il valore più grande è quello della notarizzazione".
Tra gli esempi concreti, c'è quello del notariato, che ha creato
la 'Notarchain', blockchain certificata dei notai. Altro ambito
di applicazione è quello dell'healthcare, in quanto la
blockchain può permettere alle strutture ospedaliere di "avere
la certezza" nel processo di presa in carico del paziente,
quindi del suo percorso clinico. Si può arrivare fino alla moda
e ad altri settori.
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