Petrolio e gas contrastati con
l'operatività del Piano dell'Ue per ridurre i consumi di metano
in vista della stretta invernale dalla Russia. Il greggio Usa,
complici le anticipazioni di ieri sulle scorte settimanali di
greggio che saranno annunicate in serata, si mantiene sotto
quota 90 dollari al barile (Wti -1,29% a 89,35 dollari). Cede
l'1,27% il Brent del Mare del Nord, a 95,11 dollari. Corre
invece il gas naturale (+5,27% a 202,3 euro al MWh), che si
riporta sopra la social dei 200 euro superata in chiusura
l'ultima volta lo scorso 2 agosto. Forte rialzo anche sulla
piazza di Londra, dove per singola unità termica (Mbtu) vengono
chieste più di 4 sterline (+5,46% a 428,43 penny). In crescita
anche le quotazioni del grano duro (+1,25% a 869 dollari per
unità contratutale da 5mila staia) e di quello tenero (+1,16% a
808,5 dollari). Cedono invece i metalli a parte l'oro, stabile a
1.791,19 dollari l'oncia e l'alluminio (+1,84% a 2.490 dollari
la tonnellata). Il ferro lascia sul campo l'1,7% a 724,50
dollari la tonnellata e l'acciaio lo 0,78% a 4.081 dollari la
tonnellata.
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