SALVATORE VECA, LIBERTA'(TRECCANI LIBRI VOCI, PP 96, EURO 10.00). Libertà positiva e negativa, secondo la famosa distinzione di Isaiah Berlin, libertà dalla paura e dal bisogno, libertà individuale. Salvatore Veca in una preziosa mappa di viaggio tra le teorie sul concetto di 'Libertà' mostra come ogni discorso su questo tema connetta "a suo modo la libertà con qualche altra cosa". E questo qualcos'altro sono cose che contano, che noi consideriamo valori, come la giustizia, la tolleranza, la democrazia, conquistati nel corso del tempo ma non per questo salvi dal rischio della loro perdita e dissipazione."Anche i valori che più contano per noi possono a un certo punto, in una varietà di circostanze, essere messi 'in saldo' sul mercato delle idee, delle credenze e delle convinzioni" spiega Veca nel libro, pubblicato nella collana 'Voci' di Treccani che, a partire dall'enorme patrimonio dell'Istituto, "intende diffondere in volumi concisi e di consultazione un sapere che è insieme radice storica e necessità contemporanea, con la riproposizione di temi e parole chiave".
Tra i maggiori filosofi italiani, presidente onorario della Fondazione Feltrinelli, Veca sostiene che la libertà può essere messa a fuoco come fatto, come valore e come senso e ripercorre la sua straordinaria importanza nel nostro lessico civile, etico e politico. Allo studioso piace ricordare anche la lezione di Giorgio Gaber che invitava a riflettere sul fatto che "libertà non è star sopra un albero, non è neanche avere un'opinione, la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione". Ma cosa significa per noi essere liberi o libere? E soprattutto "qual è l'area entro la quale una persona è o dovrebbe essere lasciata fare o essere ciò che aspira a fare o essere, senza interferenze da parte di altre persone?" si domanda il filosofo che fa notare, sempre rifacendosi a Berlin, come nessuna libertà sia gratis. In questo percorso che tocca i punti fondamentali di uno dei temi più urgenti del dibattito politico e sociale contemporaneo Veca fornisce gli strumenti e le coordinate per orientarsi tra le diverse teorie con riferimenti anche a John Stuart Mill, Norberto Bobbio e John Rawls.
Il filosofo approfondisce il significato di libertà democratica, riflette sulla dimensione etica della libertà e l'idea di uguaglianza e sul suo valore sociale con precisi richiami all'illuminismo che "non è una costruzione dottrinaria priva di connessioni, ma il continuo, rischiarante colloquio che dobbiamo fare con noi stessi e con gli altri" dice nel libro che propone anche tre casi di libertà moderne: quello della libertà religiosa, della libertà economica e della libertà politica. Un viaggio in cui alla fine mostra che "i confini fra noi e gli altri non devono contare. Spesso sono muri fra le persone, ma dovrebbero essere ponti fra le persone. E dovrebbero includere, non escludere. Perché a chiunque può accadere di essere straniero rispetto a qualcuno" dice il filosofo che nei suoi studi ha affrontato i temi della cittadinanza, della giustizia e della laicità.
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