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Da Piera a Topazia, le grandi donne rivivono in tv con Rafanelli

Da Piera a Topazia, le grandi donne rivivono in tv con Rafanelli

Su Rai Storia da 29/11 i ritratti de Il segno delle donne

ROMA, 29 novembre 2022, 11:54

di Francesca Pierleoni

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un programma "in cui si sono riuniti magicamente linguaggi e mondi diversi, con una forte sceneggiatura e una profonda ricerca storica a cui viene data vita e voce attraverso attrici stupende. Hai l'impressione di avere realmente accanto queste donne straordinarie". Così Angela Rafanelli descrive all'ANSA "Il Segno delle Donne", dove debutta come conduttrice in questa terza edizione, al via martedì 29 novembre alle 21.10 su Rai Storia. Un viaggio (prodotto da Anele e Rai Cultura) fra straordinarie figure femminili del '900, che inizia da Piera Degli Esposti (interpretata da Michela Cescon) e prosegue con Topazia Alliata (Elisabetta Pellini) innovativa pittrice, gallerista, oltre che madre di Dacia Maraini; la coraggiosa fotoreporter Letizia Battaglia (Valentina D'Agostino), prima donna europea a ricevere il Premio Eugene Smith; Sibilla Aleramo (Rosa Palasciano), prima scrittrice in Italia a denunciare, con il suo romanzo "Una donna", il ruolo delle donne nella società all'inizio del '900; la pedagogista e politica Teresa Mattei (Elena Lietti), che si è battuta per i diritti della Costituzione e dell'infanzia; la geniale imprenditrice e inventrice dal bacio Perugina, Luisa Spagnoli (Euridice Axen). Donne accomunate "da una grande tenacia, dal saper ascoltare i propri desideri, i propri sogni e non aver paura di realizzarli - dice la conduttrice, che guida l'immaginaria intervista con ognuna delle sei protagoniste -. Sono unite dall'aver affrontato la fatica di doversi affermare e combattere contro il pregiudizio che tendeva a sminuirle in quanto donne. Hanno costruito la propria identità ascoltandosi. Sono state grandi apripista. Vivremmo in una società diversa se non ci fossero state queste sei ragazze". Anche intervistarle "in tutto l'arco della loro vita, dalla giovinezza all'essere più adulte, rende evidente come parli il loro spirito" ciò che "le rende sempre giovani e contemporanee. Sono donne che hanno sempre saputo rilanciare e non soccombere. Loro si sono sempre risollevate da ogni difficoltà". Angela Rafanelli, ammira profondamente tutte e sei, anche se "forse quella che mi ha più stupito è Teresa Mattei, probabilmente perché la conoscevo meno. Mi ha colpito la sua determinazione, così forte da essere tutta concentrata nell'azione. Oggi ci si perde molto in parole, in tutte loro invece c'era la semplicità del fare". Queste "sono donne, molto concrete, hanno fatto del proprio sentire, un sentire universale, senza farsi influenzare negativamente dal giudizio. Si occupano di cambiare cose ingiuste, sono tutte e sei meravigliose, ti rapiscono". La proposta del programma "l'ho accolta quasi incredula, perché racchiude molte delle esperienze da cui arrivo" spiega Angela Rafanelli, che si è formata come attrice al Piccolo Teatro di Milano con Luca Ronconi, ed ha condotto o partecipato da inviata fra radio e tv a programmi come Le iene, Loveline, Sere d'estate, Volo in diretta, Quelli che il calcio, Domenica in, Radio 2 Sunset, I love Radio, fino a Linea Verde Radici, Linea verde Estate e Sex. Le sei attrici, interpreti di "queste grandi donne sono state tutte talmente sublimi che mi sono ritrovata spesso trascinata e commossa dai loro racconti". Ognuna "ha preso vita, con una delicatezza senza pari. C'era una sceneggiatura frutto di un lavoro molto attento e preciso, basata su parole dette dalle protagoniste o nate da una profonda ricerca storica e noi le abbiamo girate tutte d'un fiato come a teatro. Anche se non abbiamo mai provato prima, il senso di verità che si crea non è ricostruito, è reale".

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