La magia delle
melodie andaluse è tornata a diffondersi fra le mura di San
Giovanni d'Acri (Akko), una città che per secoli ha
rappresentato un importante crocevia di culture mediterranee e
che in questi giorni ha ospitato la seconda edizione del
festival internazionale 'Arabesque'. Vi hanno preso parte
artisti e orchestre ritenuti in prima linea nelle esecuzioni di
musica classica araba e di quella andalusa: ebrei ed arabi,
israeliani e palestinesi. Salutando il pubblico stipato in un
cortile a cielo aperto fra le Sale dei Cavalieri Crociati, a
pochi passi dalla maestosa moschea al-Jazzar, il sindaco Shimon
Lankri ha ribadito che l'obiettivo di manifestazioni come quella
"è di rafforzare la solidarietà fra le persone e fra le diverse
religioni".
Il festival, spiega il direttore artistico Tom Cohen, punta a
far comprendere che, al di là del conflitto politico, una parte
significativa di Israele condivide col mondo arabo "la stessa
cultura, lo stesso cibo, la stessa musica".
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