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Cardinal Mendonça, la poesia come forma di responsabilità

Cardinal Mendonça, la poesia come forma di responsabilità

Prefetto del Dicastero per la Cultura della S.Sede in Cattolica

MILANO, 13 febbraio 2024, 18:45

Redazione ANSA

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Essere testimone del grande dramma dell'umanità, raccontando il proprio tempo e dando voce agli ultimi. È questa la missione o, meglio, la vocazione del poeta.
    Lo ha detto a Milano il cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la Cultura e l'Educazione della Santa Sede, intervenuto all'Università Cattolica del Sacro Cuore per partecipare alla presentazione del suo volume di versi 'Estranei alla terra'. "La poesia deve illuminare le contraddizioni, le problematiche, gli interrogativi principali del proprio tempo. I poeti di tutte le epoche lo hanno fatto e anche io ne sento la responsabilità", ha detto il cardinale, che nelle vesti di poeta diventa Mendonça, senza "de".
    "Per parlare e riflettere di poesia bisogna o essere capaci di leggerla o avere la fortuna di farsela spiegare da un poeta, come per noi in questa occasione", ha detto il rettore dell'Università Cattolica Franco Anelli. "Il cardinale Tolentino è sicuramente una delle voci poetiche più originali della letteratura lusitana contemporanea", ha testimoniato l'editore del volume, Nicola Crocetti.
    "In Italia sono state pubblicate prima le mie opere teologiche", ha ricordato il cardinale. Invece, "per quella poetica ho voluto aspettare. La poesia, anche nel modo in cui è pubblicata, richiede lo stesso rigore e la stessa verità di chi la scrive. Un editore di poesie è una sorta di vignaiolo che cura la sua vigna e aver trovato Crocetti nel mio cammino è stata una vera fortuna".
    "Non sono un poeta cardinale, ma sono un cardinale che scrive poesie", ha aggiunto. "Questo è uno sguardo diverso con cui affrontare il compito della poesia, che richiede autenticità e capacità di parlare a tutti. Sono convinto che non esiste poesia senza l'orizzonte della verità".
    Nella poesia di Mendonça la presenza dell'Italia è molto forte - da Dino Campana a Cristina Campo, di cui è traduttore - e si avverte un profondo senso civico, accanto alla dimensione teologica e spirituale. Illuminante per lui la lezione del maestro Pessoa: "Il poeta è colui che crea la finzione in quanto il suo dolore non può essere detto in altro modo".
   

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