Fmr si prepara a festeggiare il
solstizio d'estate con la sesta edizione della nuova collana
riedita da poco più di un anno. E per festeggiare, "la rivista
più bella del mondo" ha scelto Villa Farnesina per celebrare "i
colori dell'antico" e ricevere il premio Nobel Orhan Pamuk,
l'autore della rubrica "Il signor PA va al museo". Mr Pa torna
infatti sulle pagine della rivista "delle meraviglie" con una
nuova esplorazione tra i capolavori del Metropolitan di New
York: l'occhio dello scrittore, e del suo alter ego ispirato
dalla stessa prospettiva del Palomar di Calvino, cade questa
volta sul Ragazzo Rosso, di Goya. L'attenzione al dettaglio
per decifrare il tutto, la passione per il colore, l'analisi
quasi psicologica del soggetto, sono ancora una volta le
coordinate che il Signor Pa regalerà al lettore per
accompagnarlo alla scoperta dell'opera. "Sono uno scrittore
visuale" dice di sé Pamuk raccontando di essere nato in una
famiglia di ingegneri civili, professione a cui lui stesso
sembrava essere destinato, se quella sua "passione per il
colore" non l'avesse invece convinto a tentare la strada
dell'architettura prima di cedere alla vera passione, quella
della scrittura. "Ho ucciso il pittore che era in me per la
scrittura" ma quella passione, dice, gli è rimasta dentro sia
nella sua inclinazione a "visualizzare le immagini per tradurle
in scrittura", sia nel grande amore per i musei. La stessa del
signor Pa, che guarda caso riporta la stessa sillaba iniziale di
Giovanni PAolo PAnini, il pittore, e architetto, autore delle
"vedute", dipinti di gallerie di quadri che a loro volta
contengono viste di Roma.
Panini era stato il soggetto del primo articolo di (Mr) PAmuk
su Fmr ma anche, racconta lo scrittore, la scintilla che ha
fatto schioccare la felice collaborazione con la rivista: "Io
voglio parlare dei musei, delle persone che ci vanno,
dell'esperienza che provoca l'esserci" dice l'autore del Museo
dell'innocenza. "Cosa ci accade, e perché, quando entriamo in
un museo?" : è l'interrogativo di Mr Pa con cui Pamuk condivide
anche l'attenzione per il dettaglio, i colori, le reminiscenze:
"Sono questi gli argomenti che ho in comune con lui: sono
fortunato ad averlo incontrato e per questo ho deciso di
continuare a scrivere molte altre sue avventure".
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