/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Silvia Mattioli e la visione femminile della storia

Silvia Mattioli e la visione femminile della storia

'Woman religion war', la mostra a Palazzo Brancaccio a Roma

ROMA, 19 aprile 2024, 13:27

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Travestimenti, rivisitazioni, alterazioni del corpo: l'artista visiva, regista e autrice teatrale Silvia Mattioli presenta dal 19 aprile al 6 settembre nello Spazio Field di Palazzo Brancaccio la mostra 'Women religion war'. A cura di Marco Dionisi Carducci, il progetto artistico basato su performance e body art è incentrato sulla personale rappresentazione femminile di guerra e religione, due temi, spesso intrecciati, che dominano la storia e che da sempre hanno relegato la donna in secondo piano. Davanti agli scatti fotografici di Alberto Guerri e attraverso installazioni e performance audiovisive, l'artista racconta la sua visione raffinata e consapevole della storia, sovvertendo le regole che le logiche di potere hanno da sempre scelto per la donna e proponendo una chiave di lettura differente rispetto all'universalismo maschile. Nei suoi set, che rievocano i tableau vivant di cortigiana memoria, i corpi femminili riempiono la scena, ribadendo la propria esistenza (e resistenza), la propria storia, la propria identità e spiritualità. Con questa mostra, che è un viaggio concettuale provocatorio, un percorso tra immagini e simboli da mettere in discussione, Silvia Mattioli propone una lettura alternativa e rivoluzionaria in grado di stravolgere i tradizionali modelli socio-culturali con uno stile allusivo, ma immediato. La nostra cultura attribuisce tradizionalmente al femminile un posto e uno spazio ben delimitati e non valicabili, imponendo canoni espressivi ed estetici entro i quali esprimersi: con le sue opere Silvia Mattioli invita alla riflessione, rompendo volutamente gli schemi, sovvertendone le regole e scombinando le carte. Con riconoscibili e suggestive figure di matrice classica l'artista usa il corpo femminile secondo i significati che sceglie di attribuirgli, dimostrando che ricostruire l'immagine di donna è possibile e doveroso.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza