Sono stati assegnati i premi della
62/a edizione del Premio Faenza, la Biennale Internazionale
della Ceramica d'Arte Contemporanea organizzata dal Mic di
Faenza da oltre ottant'anni. La giuria ha esaminato settanta
opere selezionate e ha giudicato vincitrice della categoria over
35 (premio sostenuto dalla Fondazione del Monte e Cassa di
Risparmio di Faenza) l'installazione "Paradiso eclettico di
terra" del belga Yves Malfliet e, come vincitrice della
categoria under 35 (premio sostenuto da Cersaie), l'opera
"Courtyard Twilight Series IV" del cinese Wei Bao.
Entrambi gli artisti vincitori riflettono attraverso
l'argilla sul rapporto tra uomo, società, natura e ambiente. La
cerimonia ufficiale di premiazione, in programma il 30 giugno,
darà il via alla mostra delle opere selezionate, che saranno
visitabili dal 1 luglio al 29 ottobre: perlopiù installazioni,
realizzate da artisti già affermati (over 35) e giovani talenti
(under 35) provenienti da tutto il mondo, che hanno scelto la
ceramica come mezzo principale per esprimere la loro poetica.
"Yves Malfliet evolve reinventando costantemente il suo
lavoro attraverso creazioni argute e stimolanti - commentano i
giurati -. Il processo di lavorazione dell'argilla è
caratterizzato da molteplici tecniche che danno vita ad un
insieme armonico. L'aspetto intellettuale dell'opera porta ad
indagare la nostra società e, più profondamente, i resti della
società, attraverso la fusione e un apparente collasso degli
oggetti, racchiusi in scatole in cui tutto è accatastato, come
un bric-à-brac o rifiuti. L'opera ingloba l'intero spazio
concesso: muro, tavolo, pavimento in una installazione totale di
grande originalità. Il lavoro di Wei Bao pone invece
l'attenzione sul rapporto tra uomo e natura a partire da una
riflessione sulle antiche civiltà e i loro nuclei abitativi. La
circolarità rappresenta la rivoluzione della Terra, le antiche
civiltà iniziarono a vivere in spazi circolari, a contatto e in
simbiosi con la natura. Questo è un tema quanto mai attuale:
viviamo tutti i giorni la perdita di quell'armonia primordiale.
L'opera ci richiama al rispetto degli equilibri naturali nel
costruire, per tornare ad un dialogo sereno con la natura".
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