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Addio a Piero Angela, l'ultimo saluto in Campidoglio

L'addio in campidoglio

Addio a Piero Angela, l'ultimo saluto in Campidoglio

Il feretro accolto dal sindaco Gualtieri. Tanti in fila per salutare il giornalista, divulgatore scientifico e intellettuale scomparso a Roma il 13 agosto

ROMA, 15 agosto 2022, 14:58

Redazione ANSA

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Da sinistra, la primogenita di Piero Angela, Christine, la moglie Margherita Pastore e Alberto Angela alla camera ardente - RIPRODUZIONE RISERVATA

Da sinistra, la primogenita di Piero Angela, Christine, la moglie Margherita Pastore e Alberto Angela alla camera ardente - RIPRODUZIONE RISERVATA
Da sinistra, la primogenita di Piero Angela, Christine, la moglie Margherita Pastore e Alberto Angela alla camera ardente - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Le persone che amiamo non vorrebbero mai lasciarci. Però accade. Mio padre è riuscito sempre a unire pur mantenendo le sue opinioni. In questi giorni ci hanno sorpreso messaggi, articoli, pieni non dolore ma di amore, un sentimento che rimane e che si trasforma in valore. E i valori sono eterni": un commosso Alberto Angela ha ricordato il padre Piero, scomparso il 13 agosto, parlando nella Sala della Protomoteca del Campidoglio dove è allestita la camera ardente.

'L'eredita' che ci lascia e' importante'

"L'ultima cosa che ha detto, il comunicato, con poche forze, l'abbiamo raccolta io e mia sorella e trascritta. Era come se parlasse agli amici, si è rivolto al suo pubblico, a chi lo ha amato", ha proseguito di fronte al feretro ricoperto da rosse rosse, e circondato da tante corone (anche della Presidenza della Repubblica e della Presidenza del Consiglio), e dai gonfaloni delle città di Roma e Torino (dove Angela è nato nel 1928), della Regione Piemonte e del comune di Montelupo Fiorentino (di cui il giornalista era cittadino onorario dal 2018).

"Ci ha insegnato tante cose, con libri e trasmissioni, ma anche con l'esempio: negli ultimi giorni mi ha insegnato a non aver paura della morte. La sua serenità mi ha davvero colpito. Se ne è andato soddisfatto, come quando ci si alza dopo una cena con gli amici", ha aggiunto, rivolgendosi alle tante persone presenti, tra cui oltre al sindaco Gualtieri e al governatore Zingaretti, anche la presidente della Rai Marinella Soldi e l'ad Rai Carlo Fuortes.

"Quando ha capito che era arrivata la fine ha concluso le trasmissioni e il disco jazz, discorso ai familiari e al pubblico, e poi se ne è andato". "Sembrava riservato ma dentro aveva un fuoco. Continuerà a vivere attraverso libri, trasmissioni e dischi e in tutti quei ragazzi che con sacrificio cercano l'eccellenza, nei ricercatori, nelle persone che cercano di unire, che cercano la bellezza della natura e di assaporare la vita. La sua è una eredità non fisica ma di atteggiamento nella vita. Ci ha detto di fare la nostra parte, e anche io ora cercherò di fare la mia", ha concluso infine Alberto Angela, il cui intervento è stato suggellato da un lunghissimo applauso.


"Piero Angela è stato una personalità straordinaria della cultura e del giornalismo italiano, ha fatto conoscere e amare la scienza e il metodo scientifico a milioni di italiani. Oggi non c'è solo il dolore per il lutto ma anche un sentimento di affetto straordinario e riconoscenza per una persona bellissima che ha saputo unire la razionalità e la passione per la scienza all'umanità e alla mitezza": così il sindaco di Roma Roberto Gualtieri uscendo dalla camera ardente. "Era torinese ma romano d'adozione: i romani sentono grande affetto per lui. Ma Piero Angela da Roma è stato capace di parlare a tutti, ha aiutato la crescita del Paese, ha unito, è stato più di un giornalista e di un divulgatore, è stato un grande intellettuale che ha valorizzato il metodo scientifico", ha aggiunto il sindaco.

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