Fino all'11 gennaio la galleria
L'Altro Artecontemporanea di Palermo, in via Torremuzza 6,
ospiterà la mostra fotografica di Tano Siracusa, "Marocchini",
scatti in bianco e nero e a colori che vanno dal 1984 al 2018.
Il fotografo agrigentino ha girato in lungo e largo il
Marocco, cercando di coglierne la luce, le assonanze con i suoi
luoghi d'origine e le trasformazioni del paese maghrebino da
rurale - simile per certi versi alla Sicilia del secondo
dopoguerra - alla transizione verso la modernità. Siracusa ha
documentato un Marocco nascosto, quello invisibile al turismo
che invade le medine, quello che ancora non è stato toccato
dalla costante crescita del Pil: un paese inondato dalla luce.
"Nei primi anni Ottanta - spiega il fotografo - il viaggio in
Marocco era per un giovane siciliano anche un viaggio
spaesante nel passato, un ritorno delle atmosfere favolose della
propria infanzia. Quel mondo perduto tornava con gli autobus
sgangherati, con i gatti randagi e gli asini sulle strade
polverose, nei sorrisi aperti e sdentati degli adulti e nel
turbinio dei bambini attorno a un pallone sgonfio, nelle mani
protese dei mendicanti. Ma quel mondo dimenticato e di nuovo
offerto allo sguardo adulto, era destinato a sua volta a venire
travolto dalle forme della modernità che ci rivestivano. Non
solo gli abiti: dentro le Medine portavamo la nostra musica, la
nostra tecnologia, i nostri denti sani, e le macchine
fotografiche".
"E' in quei primi viaggi - aggiunge - che ho scoperto il
piacere di scattare fotografie. Ma fin da allora con l'oscura
consapevolezza che le riprese fotografiche provano innanzitutto
la scomparsa di ciò che mostrano. Intuivo che quel mondo
ritrovato sarebbe di nuovo scomparso e che le immagini che
riprendevo lo avrebbero provato".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA