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Medici 'Bambino Gesù' in Libia operano bimbi cardiopatici

Medici 'Bambino Gesù' in Libia operano bimbi cardiopatici

In meno di 2 settimane operati 35, lista attesa per 120

TAORMINA, 16 marzo 2023, 18:37

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sono rientrati oggi in Sicilia da Bengasi i medici della Cardio chirurgia pediatrica del Mediterraneo dell'Ospedale 'Bambino Gesù' di Taormina (Messina) che da anni si dedicano a missioni umanitarie e che da tre anni tornano in Libia, al National Cardiac Center, dove hanno avviato un protocollo d'intesa per aiutare i bambini libici con patologie cardiache e dove hanno avviato anche un programma anche di formazione di medici e infermieri. Centoventi i bambini in lista d'attesa. Di questi in meno di due settimane il team del dottor Sasha Agati ne ha operati 35 e solo uno di loro è ancora in terapia intensiva "Abbiamo operato solo cardiopatie congenite complesse in storia naturale - afferma Agati, direttore della Cardio Chirurgia Pediatrica del Mediterraneo. Il bambino più piccolo aveva 5 giorni e la più grande12 anni. In Libia non ci sono cardio chirurghi pediatrici ecco perché operiamo bambini provenienti da diverse città. Il nostro obiettivo è quello di salvare la vita a tanti bambini che per carenza di personale e strutture adeguate non possono essere operati in Libia.
    Purtroppo la carenza di sangue non ci permette durante la nostra permanenza di operarne di più". I medici, oltre ad operare i bambini, supportano con corsi specializzati medici e paramedici libici, attuando protocolli d'intesa che permettono a specializzandi in Medicina e laureati di poter trascorrere nel Centro di Cardiochirurgia Pediatrica del Mediterraneo gli anni dedicati alla specialistica. A Taormina, sede del centro, a fine marzo arriveranno due medici libici che staranno in Italia per un anno.
    Durante la loro ultima permanenza in Libia il Console Saverio De Luigi ha voluto incontrare Agati ed il suo team per congratularsi con loro a nome del Governo Italiano per l'importante lavoro svolto e l'alto profilo morale della missione umanitaria.
   

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