S'inaugura domani al Museo
regionale d'arte contemporanea Riso, a Palermo, "L'umano gioco",
mostra dell'artista Ziganoi (pseudonimo dietro cui si cela un
artista nato nelle sponde sud della Sicilia). L'esposizione, che
resterà allestita sino al 30 gennaio 2022, esprime un'esigenza
dell'artista che nasce da un istinto primordiale a cui,
pennellata dopo pennellata, riesce a dare indirizzo e corpo. Il
suo suggestivo cosmo artistico è lo sguardo di chi scorge
l'incorporeo nell'entusiasmo della carne, un logos ossimorico
nel quale la razionalità dell'uomo dialoga con l'istintualità
animale in una pluralità di punti di vista. In esposizione 85
opere frutto del lavoro di circa due anni, dipinte su supporti
che vanno dalla tradizionale tela alla juta, dalla carta alla
tavola, senza titoli ma identificabili con una cifra. "Ho scelto
dei codici anziché delle parole per intitolarle - spiega
l'artista - perché i numeri sono come il gioco della roulette,
il caso, l'umano gioco". In un mondo che si sgretola, il lavoro
di Ziganoi è dettato da un'innovativa e dinamica tecnica
gestuale, e cela un messaggio di concordia tra l'Oriente e
l'Occidente, il Sud e il Nord. Un dualismo nell'unità come
quello di due tele legate da un tratto inconsueto, rapido e
sintetico. Il colore è il protagonista assoluto delle sue
pitture". "La peculiarità di Ziganoi - evidenzia l'assessore
regionale dei Beni culturali, Alberto Samonà - sta nel fatto che
il suo universo non è da ascrivere solo al contemporaneo, che
così bene rappresenta, ma anche al passato e al futuro per
quella visione ciclica che lo contraddistingue". Per Luigi
Biondo, direttore del Museo, "quello che potremmo chiamare il
suo senso artistico è la forza del suo tratto, segno evidente di
un impegno di studio costante ma anche di argomentazioni che
propongono nuove soluzioni ai problemi dell'iconografia
dell'arte contemporanea".
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