(di Maria Grazia Marilotti)
Una vita in musica nel segno del
Belcanto: ha salde radici nella cultura popolare della sua Isola
Francesco Demuro. Il tenore di Porto Torres ritorna dopo nove
anni sul palcoscenico del Lirico di Cagliari. Dal 21 dicembre
vestirà i panni di Rodolfo, il poeta sognatore de La Bohème,
capolavoro di Puccini.
E' l'ultimo titolo della stagione di Lirica e Balletto. In
tanti da tutta la Sardegna hanno prenotato un posto in platea
per applaudire il loro beniamino. E nel secondo cast Rodolfo
sarà il sassarese Matteo Desole. "La Bohème è un'opera stupenda,
ricca di sentimento, emozioni, ogni volta che ho la possibilità
di poterla cantare ringrazio Dio", dice all'ANSA nel
sottolineare che "Rodolfo l'ho interpretato tante volte, è un
personaggio meraviglioso, è una gioia poter ancora una volta
dargli voce".
Racconta il suo apprendistato nella musica folk, Demuro,
"preziosissimo per la mia formazione", sottolinea il tenore che
a soli 10 anni gira le piazze della Sardegna per eseguire i
canti della tradizione logudorese. "Il canto a chitarra mi ha
forgiato, è un gran valore aggiunto, un punto di forza per la
formazione della mia vocalità, mi è tornato utile per acuti,
fiati, coloriture", aggiunge.
Poi il grande salto nella lirica. "Il 7 ottobre 2007 è una
data importante, arriva la chiamata al Regio di Parma per Luisa
Miller", rievoca Demuro. Da qui si accendono man mano le luci
dei teatri d'opera più importanti del mondo, Met di New York,
Covent Garden di Londra, La Scala, L'Arena di Verona, Berlino,
Vienna, Parigi, Singapore, Tokyo, Pechino. Alfredo, Rodolfo, Don
Ottavio, Nemorino, o Faust, è sempre ovazione per Francesco
Demuro. E' ancora viva poi l'emozione legata all'esecuzione di
'Nessun dorma' ai piedi della Tour Eiffel a Parigi al concert de
France del 14 luglio scorso davanti a un'immensa platea. "Mi ha
riempito di orgoglio poter rappresentare la mia terra su un
palcoscenico così importante. E' stato un bel momento che
ricorderò per sempre", commenta il tenore sardo.
Un pensiero va alle donne importanti per la sua vita,
l'insegnante di canto Elisabetta Scano, il soprano Giusy Devinu
coi suoi incoraggiamenti, sua moglie Vittoria, sua guida
instancabile, le tre figlie e mamma Francesca. "Mi ha
accompagnato per i palchi della Sardegna in macchina quando
ancora avevo i calzoncini corti e poi correva al lavoro per
aprire il bar all'alba. Ha fatto immani sacrifici, le sono
immensamente riconoscente".
Intanto, a Cagliari per le prove Demuro si gode il sole e la
luce cagliaritana. Una passeggiata al porto, sullo sfondo le
imbarcazioni ormeggiate, è occasione per svelare altre sue
passioni. "Uno dei miei sogni è qui, dietro di me, la barca a
vela. Sono nato vicino al mare, per me è vita e mi riporta alla
mia infanzia e giovinezza. Calzavo gli zoccoletti di legno da
marzo a ottobre, ero sempre a contatto con la sabbia e il mare
della Sardegna, un paradiso terrestre".
Ma è ora di tornare a lavoro sul palco del lirico per le
prove. "Tornare in Sardegna, tra la mia gente, mi riempie di
felicità. Ho studiato sodo in tutti questi anni e ho fatto tanti
sacrifici per rendere sempre al massimo, ed è il mio dono per
ringraziare la vita per questa dote che mi ha dato".
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