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Accabadora di Murgia, il compositore Filidei 'ne farò un'opera'

Accabadora di Murgia, il compositore Filidei 'ne farò un'opera'

Lo racconta in un'intervista a MusicPaper

ROMA, 22 gennaio 2024, 16:33

Redazione ANSA

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Michela Murgia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Michela Murgia -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Michela Murgia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Michela Murgia, della quale è da poco arrivato in libreria postumo 'Dare la vita' (Rizzoli), era una grande appassionata di musica e ventenne era stata folgorata dall'opera. "Le piaceva Mozart, le opere di Puccini, era molto interessata all'opera contemporanea. Conosceva Fabio Vacchi. Era andata a Venezia per vedere Le baruffe di Giorgio Battistelli.
    Adorava Damiano Micheletto, e sperava di farcela a vedere Il Nome della Rosa nel 2025" racconta il compositore Francesco Filidei che da quando è stato pubblicato il romanzo Accabadora, nel 2009, sognava di farne un'opera. Un progetto che, dopo molte difficoltà, si sta concretizzando come racconta in un'intervista a Gianluigi Mattietti per MusicPaper.
    "Michela mi diceva che l'Accabadora incarnava sua nonna, le ricordava quando ammazzava le galline: ne inseguiva una, la chiamava affettuosamente per nome, 'ah, vieni Nerina!', poi la prendeva e le tirava il collo. Il rapporto con mia nonna era molto simile. Per questo ho trovato subito una forte sintonia con questa storia. Ci sono delle scene che mi hanno colpito molto" dice Filidei che sta lavorando alla sua nuova opera Il Nome della Rosa per il Teatro alla Scala, dove andrà in scena nell'aprile del 2025.
    Il compositore ha proposto Accabadora ai teatri d'opera "molte volte. Ma senza successo. Mi dicevano che era un tema troppo intimo, una vicenda un po' troppo locale, un argomento che non attira il pubblico immediatamente" racconta Filidei che per la prima volta ha incontrato Murgia e le ha parlato del progetto operistico a Firenze, nel 2016. "Lì abbiamo cominciato a discutere della possibilità di fare di Accabadora un'opera.
    All'epoca lei era legata al tenore Marcello Nardis che cantava nell'opera Lo Specchio magico di Fabio Vacchi, al Maggio Musicale". Avrebbe scritto lei il libretto? "Ne era entusiasta.
    Era d'accordo a scrivermi il libretto ed era pronta a mettersi subito al lavoro. Ma poi il progetto purtroppo non era andato in porto, per il rifiuto del teatro…".
    L'ultima volta Filidei ha incontrato Michela Murgia a Parigi poco prima della sua scomparsa (il 10 agosto 2023 n.d.r.). "Era il 4 maggio. Io ancora non sapevo nulla della sua malattia. Ho saputo che era a Parigi e le ho scritto proponendole di vederci per un caffè. Abbiamo fatto colazione insieme al suo hotel, a Saint-Germain-de-Prés. Mi ha chiesto 'Allora quando si farà l'opera?'. 'Probabilmente nel 2026' le ho risposto. E lei è scoppiata a piangere: 'Guarda che io sono malata terminale', mi ha detto. E mi ha sconvolto. Lei ha passato il resto del tempo a consolarmi. Stava troppo male, non poteva farcela a scrivere il libretto, e mi ha suggerito di rivolgermi a Marcello Fois".
    "Sarebbe stata la librettista ideale. Quello che immagino per questo libretto è una commistione di sardo e di italiano" racconta.
    Che tipo di vocalità userà? "Sulle voci la questione è un po' delicata. Io vorrei un controtenore per il personaggio dell'Accabadora e la voce bianca per la bambina, due colori che insieme non si sentono molto spesso. Michela era entusiasta di questa idea. Si è illuminata quando gliene ho parlato" dice e aggiunge: "Nella mia Accabadora ci sarà poi un piccolo coro: non so ancora se saranno dei veri tenores, ma per me fare un'opera sulla Sardegna significa anche ricreare quella vocalità tipica, che non è stata ancora sfruttata nell'opera".

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