Una ricetta antica all'insegna
del riciclo. Su mazzamurru, la zuppa di pane al pomodoro
cagliaritana, è diventato ufficialmente un prodotto tipico e
tradizionale della Sardegna. Un riconoscimento atteso, il Pat,
per questo piatto gustoso, poco elaborato, sostenibile: fette di
pane raffermo, salsa di pomodoro e pecorino grattugiato sono gli
ingredienti base. Ma ne esistono diverse varianti, arricchite, e
oggi la creatività degli chef lo ha fatto diventare da piatto
povero a ricercato, una pietanza gourmet anche d'alta cucina.
Salgono intanto a 243 i Pat sardi, 21 in più rispetto allo
scorso anno.
"Per riprodurre un buon mazzamurru ideale sarebbe procurarsi
pane ottimo, ad esempio, moddizzosu, coccoi e buoni prodotti. Fa
parte del tradizionale ricettario del cagliaritano da almeno due
secoli, come attestato dai documenti analizzati", spiega
all'ANSA l'antropologa culturale Alessandra Guigoni che assieme
a Roberto Pisano, delegato di Cagliari dell'Accademia Italiana
della Cucina e Sommelier Associazione Italiana Sommelier, ha
iscritto la preparazione gastronomica nel prestigioso elenco dei
Pat.
Un lavoro di ricerca su testi e raccolta di testimonianze.
"Per tutta la prima metà del '900 su mazzamurru arriva nelle
tavole dei cagliaritani come piatto unico, un equilibrio tra
proteine e carboidrati - spiega Pisano - poi il benessere
economico e l'arrivo di nuove creazioni culinarie lo hanno messo
in ombra".
Alessandra Guigoni poi osserva: "Purtroppo è ancora raro
poterlo ordinare in ristorante o in trattoria, ma pian piano sta
entrando nei menu. Oltre a essere molto saporito è creato
secondo i principi della cucina circolare, sostenibile sempre
più attuale. Oggi i turisti vanno alla ricerca di specialità
tipiche e su mazzamurru ha tutte le caratteristiche per essere
un attrattore turistico". Si serve per lo più caldo "ma -
sottolinea Roberto Pisano - è ottimo anche tiepido, da gustare
nella bella stagione".
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