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Casa Sollievo, trattamenti ablazione percutanea tumore osseo

Salute & Welfare

Casa Sollievo, trattamenti ablazione percutanea tumore osseo

Patologia benigna che provoca intenso dolore

BARI, 02 novembre 2021, 11:18

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'Unità di Radiologia Interventistica dell'IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza, in collaborazione con l'Unità di Ortopedia e traumatologia, ha trattato con successo un caso di osteoma osteoide del collo femorale per via percutanea, cioè senza taglio chirurgico, su una donna di 38 anni di Foggia. È il primo intervento di questo tipo realizzato nell'Ospedale di San Giovanni Rotondo.
    L'osteoma osteoide - precisa una nota - è un tumore osseo benigno che produce un'intensa sintomatologia dolorosa, acuta e invalidante. Colpisce maggiormente soggetti di giovane età (tra i 10 e i 35 anni) e si manifesta più frequentemente nelle ossa lunghe (femore e tibia). Solitamente il dolore si aggrava di notte e risponde in genere ai farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
    La donna accusava da alcune settimane un forte dolore alla radice della coscia destra per il quale è stata sottoposta ad una TAC che ha evidenziato il piccolo tumore osseo (circa 6 mm), dall'aspetto caratteristico, a carico del collo del femore. "I forti dolori le impedivano di svolgere le normali attività quotidiane e, soprattutto, non rispondevano alla terapia medica antinfiammatoria - ha spiegato Giovanni Ciccarese, direttore dell'Unità di Radiologia Interventistica dell'IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza -. Si è così deciso, in accordo con i colleghi ortopedici, di intervenire con un'ablazione percutanea, che consiste nell'introdurre attraverso la cute una mini-sonda a radiofrequenza (RF), fino a raggiungere il centro della lesione ossea, tutto questo sotto un attento monitoraggio strumentale che sfrutta una particolare tecnologia angiografica. La procedura è stata effettuata con successo, in assenza di complicanze e senza lasciare alcuna cicatrice chirurgica" ha concluso Ciccarese.
    Dopo la procedura - eseguita dai radiologi interventisti Giovanni Ciccarese e Michelangelo Nasuto, con l'assistenza dell'anestesista Aldo Manuali - la donna ha proseguito la degenza nel reparto di Ortopedia ed è stata dimessa il giorno successivo al trattamento, beneficiando sin da subito di una netta riduzione della sintomatologia dolorosa che si è poi progressivamente risolta durante i mesi successivi.
    Con questa nuova metodica, l'Ospedale di Padre Pio diventa uno dei pochi istituti al Sud in grado di effettuare una procedura per la quale, solitamente, i pazienti si rivolgono agli Ospedali del Centro Nord con tutti i disagi legati alle lunghe trasferte.
   
   

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