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CIBUS: POCHI GLI ESPOSITORI E I VISITATORI

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CIBUS: POCHI GLI ESPOSITORI E I VISITATORI

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Responsabilità editoriale di FROOGS

PALMIERI (Zarotti): ‘VIVIAMO L’EVENTO COME UN SEGNO DI SPERANZA’. PEZZETTA: ‘RUOLO FIERE DEVE CAMBIARE’. I COMMENTI ANCHE POSITIVI

02 settembre 2021, 16:15

FROOGS

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di FROOGS

La ventesima edizione del Cibus, il salone internazionale dell’alimentazione si sta svolgendo in presenza a Parma: nel quartiere fieristico della città ducale. La manifestazione voleva sicuramente essere e rappresentare un segno di ripresa, dopo un lungo periodo di pandemia. Si è rivelato però un evento dal sapore completamente differente dal passato: scarse le presenze sia in termini di espositori che di visitatori. Quasi nulla la presenza straniera: i buyers internazionali non si sono fatti vedere. Metà del mondo deve ancora vaccinarsi e si sente, soprattutto in manifestazioni come il Cibus che facevano della vocazione internazionale il fiore all’occhiello. Obbligatorio il green pass per accedere all’evento, rigorosi i controlli sulla temperatura corporea. Risultato: padiglioni mezzi vuoti. Agli stand più un senso di goliardia, piuttosto che del fare affari. Stand ridimensionati: le grandi case produttrici alimentari si dilettavano nel proporre postazioni fieristiche faraoniche. Appare tutto molto sobrio questo anno. Anzi si riflette sul ruolo delle fiere nel futuro. Giovanni Palmieri, a capo della notissima Zarotti (conserve ittiche) di Parma, grande assente al Cibus: ‘È inutile che ce la raccontiamo – spiega – non siamo ancora fuori dalla pandemia. Molte persone hanno ancora paura di ammalarsi, molte altre non sono vaccinate, è ovvio che manifestazioni fieristiche come questa ne risentano. Noi abbiamo deciso sin da gennaio di non partecipare per un semplice motivo: l’impossibilità di incontrare in fiera i buyers stranieri. Il Cibus per noi rappresentava la possibilità di venire a contatto con nuove fasce di mercato, allargare i confini dell’export. Questo ad oggi non è possibile, molte parti del mondo sono ancora ‘chiuse’, a causa della pandemia. Diciamo che viviamo questa edizione del Cibus come un segno di speranza’. Marco Pezzetta, friulano, industria del formaggio, ragiona invece sul ruolo delle fiere: ‘Ci sono troppe fiere, il sistema dovrebbe ridurre eventi inutili o doppioni vedi il Cibus e Tuttofood (Milano). Penso che la presenza sia ancora importante, il formaggio non si mangia con gli occhi. Va comunque fatta una scelta di tipo imprenditoriale: per fare scelte di maggior efficacia, decidendo di partecipare a manifestazioni con un in coming dall’estero interessante’. Non si aspetta più la fiera per presentare i nuovi prodotti, l’esperienza digitale sta modificando abitudini. Il ruolo delle fiere anche di tipo alimentare, muterà nel dopo Covid. Forse non si tornerà mai più come prima. 

Il Gruppo Barilla ha espresso “soddisfazione per l’ottima riuscita della manifestazione, bel segno di ripartenza per gli eventi in sicurezza in presenza. Un appuntamento importante per il comparto agroalimentare che ha saputo dare continuità alle proprie filiere produttive in questi mesi così complessi, ponendo comunque sempre come prioritaria la sicurezza e salute dei propri lavoratori”.
 
Marco Travaglia, AD di Nestlè Italia, ha dichiarato: “Le giornate di Cibus hanno lasciato un forte messaggio di ripresa e un’immagine positiva del nostro Paese. Cibus ha rappresentato l’occasione per sottolineare la responsabilità e l’attenzione che come multinazionale abbiamo nei confronti della sostenibilità e il piano d’azione in cui siamo impegnati per raggiungere i nostri obiettivi in questo ambito”.
 
Ad essere sincero ero scettico su questa edizione del Cibus per il periodo di coda pandemica – ci ha detto Alberto Auricchio, titolare della G. Auricchio - Ebbene mi sono dovuto ricredere. L’edizione di quest’anno è risultata molto positiva, con un buon numero di visitatori e soprattutto, tutti addetti ai lavori e potenzialmente interessanti clienti. Chi non ha partecipato, ma comunque si aggirava per i corridoi, credo che oggi si mangi un po’ le mani. Un grande grazie a tutti gli addetti di Fiere di Parma che hanno avuto il coraggio di fare ugualmente questa edizione di Cibus”.
 
 “Cibus ha funzionato – ha dichiarato Mattia Pedraglio, Responsabile dei mercati internazionali di Galbusera – perché oltre ad aver avuto richieste dall’Italia, abbiamo visto tanta richiesta internazionale, per esempio da Paesi come Giappone, Canada e USA. Diciamo che il Covid ha scremato la domanda superflua dall’estero, lasciando solo quella di qualità. Una buona mossa di Fiere di Parma è stata anche quella di alzare il prezzo del biglietto, che ha scremato la domanda superflua dall’Italia”.
 
Per Francesco Garufi, Direttore Commerciale di Caffè Borbone "Il Cibus ha segnato un momento di ripartenza per il sistema Paese, in cui grazie alla passione e all'impegno delle aziende partecipanti abbiamo potuto condividere importanti momenti di confronto, incontrando clienti e fornitori, stringendo accordi, partecipando a convegni. Siamo fieri di aver partecipato come Caffè Borbone a questo momento di incontro tra industria e distribuzione dando il nostro contributo". 
 
Cibus e La Molisana rappresentano un rapporto identitario, lavoriamo insieme da tanti anni – ha sottolineato Giuseppe Sacco, Direttore Estero de La Molisana -  Questa edizione è stata all’altezza delle nostre aspettative, non solo per i clienti attuali, ma anche per i nuovi clienti che abbiamo incontrato.  Cibus è stato un segnale per la ripartenza. Era fondamentale esserci”.
 
Un apprezzamento anche da Mutti Spa: “Cibus non ha deluso le aspettative e ha segnato una ripartenza nell'ambito fieristico. Questa edizione, per noi, è stata il palcoscenico di lancio del nostro primo Bilancio Ambientale, una tappa fondamentale del nostro pluriennale percorso di sostenibilità che siamo felici di aver condiviso durante una Fiera internazionale così importante per il nostro territorio”.
 
Abbiano partecipato con soddisfazione a questa edizione di Cibus – ha riferito Andrea Battagliola, Direttore Generale del Gruppo La Linea Verde – E’ stata un’importante occasione per presentare le novità d’autunno e incontrare finalmente dal vivo clienti e stakeholder. Non abbiamo mai smesso di investire, nemmeno negli ultimi difficili mesi, ed esporre a Cibus ha per noi significato dare un segnale forte e positivo a tutti i nostri stakeholder”.
 
La presenza alla fiera di operatori del food è stata in linea con gli anni precedenti – ha raccontato Massimo Sereni, Direttore Commerciale di Italpizza - Le visite dei clienti allo stand Italpizza sono state superiori alle aspettative: è stata l’occasione per incontrare buyer conosciuti e consolidare i rapporti commerciali. L’esposizione mediatica la consideriamo positiva, in particolare in questo momento in cui il settore sta ripartendo era importante per Italpizza essere presenti”.
 
Commento positivo anche da Chiara Giovati, Marketing Department di Parmacotto: “Siamo soddisfatti per il riscontro ottenuto in chiave di comunicazione e di qualità di relazione. Abbiamo scelto di partecipare a questa edizione di Cibus con uno stand digitale, altamente tecnologico, rivolgendoci al pubblico presente ma anche alla community di consumatori che ci ha seguito sui social media”.
 
"Un'ottima edizione di Cibus che è risultata essere chiave per la ripartenza - ha detto Federico Ghisolfi, Direttore Commerciale e Marketing Italia di F.lli Saclà - Abbiamo avuto l'occasione di incontrare buyer italiani, esteri e di allacciare nuovi e importanti rapporti commerciali in canali retail e Horeca."
 
Parere positivo anche da Stefano Raffaglio, General manager di Dolcitalia, che ha organizzato a Cibus The Hub, l’area dedicata alle aziende Horeca: “Ho stretto nuovi accordi, tenuto un convegno e incontrato fornitori, clienti vecchi e nuovi. Fiere di Parma non ha rischiato, ha fatto con coraggio ciò che andava fatto per dare un segnale forte a tutti”.
 
Contenta di aver partecipato anche Arianna Errante, Marketing Manager di Zini Prodotti Alimentari: “Siamo stati a lungo indecisi se partecipare o no a questa edizione di Cibus. Oggi siamo felici ed orgogliosi di aver partecipato, abbiamo incontrato tante persone curiose di provare i nostri prodotti innovativi e sostenibili ma, soprattutto, abbiamo condiviso tanta voglia di ripartenza. Direi 'oltre le aspettative'!
 
Soddisfazione è state espressa da Leandro Di Martino, CEO di Bottega di Sicilia: “Abbiamo registrato l’afflusso di numerosi buyer e potenziali clienti italiani ed esteri, che grazie al Cibus siamo riusciti ad accogliere e consolidare. Quindi, possiamo affermare che il Cibus, ancora una volta, si mostra e dimostra di essere una delle fiere più importanti nel panorama agroalimentare a livello europeo”.
 
Il nostro giudizio su questa edizione di Cibus è nel complesso positivo o perlomeno lo è rispetto alle attese – ha commentato Marco Arrigoni, Presidente di Arrigoni Battista - La partecipazione delle aziende è stata inferiore alle ‘normali’ edizioni, abbiamo però avuto soddisfazione dalle visite di clienti qualificati soprattutto dall’estero, mentre lo stesso non possiamo dire per quanto riguarda la GDO Italiana”.
 
Siamo orgogliosi di aver preso parte alla ventesima edizione di Cibus – ha dichiarato Alessia Zucchi,  Amministratore Delegato di Oleificio Zucchi - È stato per noi un piacere tornare ad incontrare i clienti storici e conoscerne di nuovi, ospitandoli nel nostro nuovo stand interamente orientato alla sostenibilità”.

 

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