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I concorsi pubblici ripartono, seppur a rilento

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I concorsi pubblici ripartono, seppur a rilento

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Responsabilità editoriale di SEO Cube S.r.l.

22 gennaio 2021, 12:00

SEO Cube S.r.l.

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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E pur si muove il settore dei concorsi pubblici, possiamo dire parafrasando la nota espressione attribuita a Galileo Galilei. Al termine di un anno complicato anche in questo ambito, con l’impossibilità di eseguire le prove in presenza per le note restrizioni imposte dalla lotta alla pandemia e la conseguente procrastinazione di molte scadenze, con gli ultimi interventi di gennaio il Governo ha cercato di far ripartire questa enorme macchina e di rispondere alle esigenze degli enti e delle amministrazioni locali che pubblicano bandi e articoli.

I concorsi pubblici non si fermano

In realtà, chi segue con attenzione le notizie del settore avrà notato come la pubblicazione di bandi non si è mai interrotta, neppure durante il lockdown, e che a essere colpiti dalle restrizioni sono stati i tempi e le modalità di esecuzione delle prove. Anche su concorsipubblici.com, la piattaforma online che da 17 anni è il riferimento per la ricerca di informazioni sui concorsi in uscita in Italia, la pubblicazione degli avvisi non si è arrestata e, ad esempio, al momento risultano attivi 663 concorsi, 21 avvisi di mobilità, 14 bandi per borse di studio, 11 concorsi riservati e 6 bandi per assegno di ricerca in tutta Italia.

Bloccate solo le prove in presenza

Numeri importanti, che hanno un effetto concreto anche sul pubblico impiego e che movimentano centinaia – se non migliaia – di persone alla ricerca dell’occasione per svoltare la propria situazione professionale, ancor più in un momento di difficoltà economica e stagnazione occupazionale come quello che stiamo vivendo. Ecco perché, come dicevamo, il Governo ha lavorato per rimettere in moto questo sistema sin da subito, anche con la riproposizione di prove concorsuali in presenza.

DPCM 14 gennaio 2021, nuove misure per far ripartire le prove

È questa, infatti, una delle novità contenute nel DPCM del 14 gennaio 2021, con cui il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha “sbloccato” la possibilità di avviare prove in presenza per un massimo 30 candidati a sessione a partire dal prossimo 15 febbraio. Per la precisione, nel punto Z dell’articolo 10 si legge che “a decorrere dal 15 febbraio 2021 sono consentite le prove selettive dei concorsi banditi dalle pubbliche amministrazioni nei casi in cui è prevista la partecipazione di un numero di candidati non superiore a trenta per ogni sessione o sede di prova, previa adozione di protocolli adottati dal Dipartimento della Funzione Pubblica e validati dal Comitato tecnico-scientifico di cui all'articolo 2 dell'ordinanza 3 febbraio 2020, n. 630, del Capo del Dipartimento della protezione civile”.

Si tratta di un piccolo, ma comunque significativo passo in avanti dopo lo stallo quasi totale degli scorsi mesi: vale la pena sottolineare ancora, infatti che seppur la pandemia non abbia arrestato la pubblicazione di nuovi bandi di concorsi pubblici, è inevitabilmente riuscita a interrompere le classiche prove di selezione, bloccando di fatto o comunque rallentando il meccanismo.

Da febbraio via libera a concorsi con massimo di 30 candidati

Ad ogni modo, anche in questo DPCM di gennaio 2021 si conferma la sospensione dello “svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all’esercizio delle professioni”, con la sola esclusione di prove che prevedono una valutazione dei candidati effettuata esclusivamente su basi curriculari oppure l’organizzazione di esami in modalità telematica. Inoltre, dal blocco sono esclusi anche i concorsi relativi “al personale del servizio sanitario nazionale, ivi compresi, ove richiesti, gli esami di Stato e di abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo e di quelli per il personale della protezione civile”, che hanno ragioni di urgenza alla luce del momento.

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