Il Consiglio regionale del Piemonte
ha approvato la riforma che modifica l'attuale legge elettorale,
dotando così la Regione di regole nuove con le quali i
piemontesi andranno al voto alle Regionali del prossimo anno.
Il via libera questo pomeriggio, dopo che un accordo fra
maggioranza e opposizioni ha permesso di superare
l'ostruzionismo delle minoranze e di porre fine a una maratona
d'Aula che prevedeva convocazioni a oltranza anche in notturna
per tutta la prossima settimana.
Dell'impianto iniziale resta la cosiddetta panchina, cioè la
figura degli otto consiglieri supplenti che subentreranno ai
colleghi che entreranno in giunta come assessori. Per il
centrodestra si tratta di uno strumento in grado di garantire
maggiore governabilità, le opposizioni vi vedono invece solo la
volontà di "aumentare le poltrone" per chi vince le elezioni,
facendo salire i costi della politica.
L'intesa è stata raggiunta accogliendo attraverso emendamenti
di maggioranza una parte delle richieste delle minoranze:
introduzione della doppia preferenza di genere, garanzia di
equilibro fra le forze nei numeri, ed eliminazione del
famigerato 'flipper' - al centro di un piccolo show del
Movimento 5 stelle che ne ha portato uno giocattolo
nell'emiciclo - meccanismo di calcolo dei resti che "attribuiva
i seggi in modo un po' schizofrenico per cui non si capiva bene
dove andasse a finire il voto dell'elettore", dicono i
pentastellati.
Subito prima del voto finale sul testo, approvato con
l'astensione del Pd e delle minoranze, il presidente di Palazzo
Lascaris, Stefano Allasia, ha ringraziato i consiglieri e gli
uffici "per il grande lavoro che ha portato all'attuale
risultato".
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