Esordio tranquillo per il Green
pass nei negozi, in vigore da oggi: l'indagine fra i
commercianti svolta da Confesercenti, non ha riscontrato
particolari problemi, né dal punto di vista del funzionamento
della app di controllo, né dal punto di vista della clientela,
"comprensiva e collaborativa". La possibilità che i controlli
vengano svolti a campione alleggerisce l'impegno degli
operatori.
"Ancora una volta, come già per il Green pass nei locali -
dice Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti - il buon
senso sta prevalendo. Semmai proprio per garantirne il successo,
vanno risolti alcuni nodi interpretativi che preoccupano i
commercianti e che abbiamo sottoposto al governo. In caso di
riscontro, da parte dell'autorità, di assenza o di irregolarità
del green pass fra la clientela non controllata, su chi ricade
la responsabilità? Ovviamente non può ricadere sul commerciante.
Secondo: nella grande distribuzione è consentito, da parte dei
non possessori di green pass, anche l'acquisto di beni diversi
da quelli di prima necessità: ciò è consentito anche nei negozi
di vicinato specializzati nei beni di prima necessità, ma che
vendano anche altre merci? Per ora non è chiaro".
Secondo un sondaggio condotto da Swg per Confesercenti,
l'obbligo di Green pass per accedere ai negozi trova i
consumatori divisi: due su tre ritengono che la misura renderà
gli acquisti più sicuri, ma molti, tra quanti non sono in
possesso della certificazione, potrebbero passare agli acquisti
online. L'accoglienza positiva riguarda una maggioranza meno
larga di quanto sperato: a dichiarare di avere già il pass è
l'87% degli intervistati, una quota decisamente più larga del
64% che promuove la misura, ritenendola "una garanzia di
maggiore sicurezza". Il restante 36% è poco convinto: il 10% non
sa come giudicarlo, il 26% lo vede come un impedimento che
riduce l'accessibilità dei punti vendita.
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