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Covid: titolare Jamaica, siamo innocenti e faremo ricorso

Covid

Covid: titolare Jamaica, siamo innocenti e faremo ricorso

Non abbiamo violato norme antivirus

MILANO, 27 marzo 2021, 15:53

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Quello a cui tengo è che il Jamaica, che ha un nome e una storia, non ha fatto scattare norme anticovid": Micaela Mainini, una delle titolari dello storico bar accanto all'accademia di Brera dove erano di casa artisti del calibro di Piero Manzoni e Lucio Fontana ma anche Ungaretti e Quasimodo, tiene a spiegare di aver rispettato le regole dopo la sanzione e la chiusura imposta per cinque giorni.
    Innanzitutto "non siamo stati sanzionati per essere aperti oltre l'orario di chiusura - spiega - perché non lo eravamo, dato il nostro codice Ateco. Come ristorante possiamo stare aperti fino alle 22 per l'asporto". La sanzione è stata per l'assembramento "all'esterno del locale ma fuori abbiamo addirittura chiuso la parte su cui abbiamo la concessione con la corda perché la gente non si fermi e assunto una persona per ricordare alla gente di stare distanziata e non assembrarsi".
    Da qui la decisione "di fare ricorso con il nostro avvocato Daria Pesce". "Guardi a testimoniare che rispettiamo le regole - dice - ci sono tutti i controlli che ci hanno fatto: da fine febbraio forse 17 o 18, una volta cinque in una sola settimana.
    Sappiamo che qualcuno ha fatto segnalazioni. Altri fanno festini e fanno entrare la gente ma non noi".
   

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