Le misure previste nel decreto
fiscale "rischiano di mettere fortemente a repentaglio
l'esercizio dell'attività di impresa, generano forte incertezza
nell'attività d'azienda sotto il profilo giuridico e allontanano
qualsiasi nuovo investimento nel Paese". Lo sostengono in una
nota congiunta i presidenti di Confindustria Piemonte Fabio
Ravanelli, Confindustria Lombardia Marco Bonometti,
Confindustria Veneto Enrico Carraro, e Confindustria
Emilia-Romagna Pietro Ferrari. "L'introduzione dell'ipotesi di
confisca allargata, strumento pensato per combattere la
criminalità organizzata, applicabile anche nel caso di un
ordinario controllo fiscale - argomentano - porterebbe, senza
alcuna sentenza neppure di primo grado, al blocco dei conti
correnti aziendali e dunque al blocco sine die delle attività
ordinarie delle imprese, dal pagamento degli stipendi ai
fornitori".
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