"Combattere la precarietà
dovrebbe essere un segnale anche di fiducia nel futuro. Noi
dobbiamo far costare il lavoro precario di più di quello
stabile. Per questo bisogna tagliare le tasse anche in termini
di decontribuzione per le assunzioni stabili, così facendo anche
chi assume sarebbe invogliato a fare contratti a tempo
indeterminato". Così Stefano Bonaccini prima di incontrare a
Genova i lavoratori dell'ex Ilva durante il suo tour elettorale
per l'elezione a segretario del Pd.
"La destra non ha messo 1 euro nell'ultima finanziaria per
coloro che sono precari, per i poveri e per i deboli. Se divento
segretario la prima campagna che faremo nel paese sarà per
essere più "popolari": tornare nelle piazze, nei luoghi di
lavoro, nei mercati. E vorremmo andare davanti ai bar a
raccoglie le firme per una legge di iniziativa popolare per
introdurre il salario minimo legale perché dobbiamo cancellare
la vergogna che permette ancora oggi troppo spesso di far pagare
le persone, soprattutto i giovani, due, tre euro l'ora, senza
alcuna tutela. E questo non è degno per un paese civile. Ci
vuole - ha affermato Bonaccini - un PD da combattimento, che
sappia interloquire molto con chi lavora ma anche con chi
produce, perché poi senza imprese serie sane non ci sarebbe
lavoro".
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