Il Friuli Venezia Giulia è il territorio limite per la coltura dell'ulivo. Lo sapevano bene i governanti austroungarici che si rifornivano di vino e olio proprio in questa zona dell'impero. Le numerose gelate che ciclicamente hanno colpito questi territori - soprattutto quella del 1929 - hanno indebolito ma mai arrestato la olivicoltura che negli ultimi decenni, anche grazie alle politiche di sviluppo attuate dalla regione Friuli Venezia Giulia, si è vieppiù radicata e sviluppata. A metà degli anni '80 erano solamente 11 gli ettari olivati in regione mentre oggi sono quasi 300, con un trend in progressiva crescita. L'olio extravergine di oliva prodotto sul territorio della provincia di Trieste è tutelato dal marchio di Denominazione di Origine protetta 'Tergeste' che prevede un impiego predominante di olive di varietà Bianchera; l'olio invece è tutelato dalla Dop autoctono del Carso, ma si utilizzano anche percentuali diverse di Maurino, Carbona, Drobnica, Monticula. L'olio che si ottiene è piacevolmente aromatico, leggero e delicato, dall'identità caratteristica e viene commercializzato sia come monovarietale ottenuto in purezza sia come blend, dove le singole varietà sono rappresentate in proporzioni differenti tra loro. Altre zone dove la coltura dell'ulivo ha attecchito sono quelle dei comuni di Caneva e Polcenigo, nel pordenonese, dove prosperano le varietà di Maurino, Pendolino e Frantoio. Anche nelle zone dell'Isontino e dei Colli orientali del Friuli si producono oli di oliva di grande qualità.
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