"Per quanto riguarda gli ingressi"
di migranti attraverso la rotta balcanica, "noi abbiamo
necessità di un forte intervento europeo. Stiamo parlando di un
transito attraverso due Paesi Ue, Slovenia e Croazia, e degli
accordi necessari con tutti gli altri paesi extra Ue, che sono
però protagonisti nella rotta balcanica: se non c'è una
mobilitazione politica dell'Europa, penso che sarà una battaglia
non che l'Italia ma che l'Europa perde". Lo ha ribadito il
presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a
margine di un incontro a Trieste, sottolineando "l'oggettiva
difficoltà che sta vivendo la regione".
Come Friuli Venezia Giulia, ha aggiunto, "noi abbiamo dato
disponibilità, ancora anni addietro, per utilizzare e mettere a
disposizione risorse per utilizzare mezzi per aiutare con le
pattuglie miste i controlli dei confini. Abbiamo dato
disponibilità a collaborare, per quanto riguarda le nostre
competenze, con tutti i paesi di transito. Però adesso deve
muoversi l'Europa".
A chi gli chiedeva se il significato dell'incontro tra la
premier Meloni e il primo ministro greco Mitsotakis di ieri
potesse essere una sorta di blocco del Sud Mediterraneo che si
contrappone per avere più attenzione in Europa contro un blocco
settentrionale, Fedriga ha risposto: "Non conosco
l'interlocuzione e le conclusioni, ma posso dire che secondo me
un'esperienza di successo è stata quella anni addietro con la
Libia, dove i pattugliamenti congiunti in acque libiche avevano
portato a risultati importanti".
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