"Sussistono varie ragioni che
inducono a sostenere che vi siano apprezzabili prospettive di
ripresa e prosecuzione dell'attività, che consentono
l'ammissione all'amministrazione straordinaria" per La Perla
Manufacturing.
Lo affermano i commissari giudiziali dell'azienda produttiva
del gruppo di lingerie di lusso bolognese, in stato
d'insolvenza, nella relazione depositata lunedì al Tribunale di
Bologna.
Insomma, secondo gli avvocati Gianluca Giorgi, Francesco
Paolo Bello e Francesca Pace, esistono le prospettive per
recuperare una marginalità positiva e in prospettiva l'azienda
"potrà cedere il compendio aziendale auspicabilmente unitamente
alle altre aziende del Gruppo che risulta, allo stato, ancora in
grado di produrre efficienze rilevanti se messo in condizioni
prospettiche di piena operatività". Per i commissari "pare
ragionevole ritenere che, completato il coordinamento con gli
organi delle altre procedure, potrà essere (ri)avviata
l'attività produttiva, seppur con ritmi e volumi di commesse
ridotti rispetto al passato, anche al fine di tutelare quel
patrimonio di conoscenze ed esperienze, costruito in anni di
formazione, e conservare i beni immateriali che potrebbero
andare irrimediabilmente persi con una vera e propria
distruzione di ricchezza, garantendo altresì il mantenimento dei
livelli occupazionali".
Certo l'azienda non si trova in una situazione florida,
"tuttavia non ci sono elementi che vadano a delineare un'ipotesi
di definitiva cessazione dell'attività di impresa". L'ammissione
alla procedura "permetterebbe il recupero e la
reinternalizzazione degli asset aziendali, la valorizzazione
delle risorse aziendali e, non da ultimo, il mantenimento dei
livelli occupazionali", scrivono i commissari.
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