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Sri Lanka, 'una signora che vive a Bologna ha perso famiglia'

Sri Lanka

Sri Lanka, 'una signora che vive a Bologna ha perso famiglia'

Testimonianza di don Perera, cappellano chiesa cingalesi a Roma

ROMA, 21 aprile 2019, 16:36

Redazione ANSA

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Un 'immagine di uno degli attentati © ANSA/EPA

Un 'immagine di uno degli attentati © ANSA/EPA
Un 'immagine di uno degli attentati © ANSA/EPA

"C'è una signora che vive a Bologna alla quale abbiamo riferito che ha perso un fratello, in realtà sappiamo già che ha perso tutta la famiglia negli attentati: glielo diremo un po' alla volta, è una notizia troppo dura da sostenere". È la testimonianza di don Nevile Perera, cappellano della chiesa Santa Maria dei Pellegrini a Roma, punto di riferimento della comunità di fedeli cristiani dello Sri Lanka nella Capitale.

TUTTI GLI AGGIORNAMENTI SUGLI ATTENTATI - OLTRE 300 I MORTI

Don Nevile, insieme a centinaia di pellegrini cingalesi, giunti da diverse parti d'Italia, è a Lourdes per un pellegrinaggio pasquale: "Siamo arrivati ieri sera - racconta - e partiremo stasera per Roma. Poi domani chi vive e lavora in altre città italiane, ripartirà per tornare a casa. È un momento molto triste: si parla di centinaia di morti, in Sri Lanka hanno chiuso tutte le chiese. Sono in continuo contatto con l'arcivescovo di Colombo, che mi ha aggiornato anche sulle vittime. Molte erano familiari delle persone che fanno parte del nostro gruppo in pellegrinaggio a Lourdes. Le stiamo via via avvisando". Tra queste c'è appunto una signora che vive a Bologna. "Oggi abbiamo detto la messa in fretta, abbiamo paura anche qui, a Lourdes, ci hanno detto che è pericoloso restare radunati tutti insieme. Tra le 20 e le 30 persone del nostro gruppo hanno saputo stamani che i loro parenti, i loro fratelli, le loro sorelle sono morti negli attentati in Sri Lanka".

Tra le attestazioni di solidarietà e di cordoglio c'è anche quella di Yassine Lafram, presidente dell'Unione delle comunità islamiche d'Italia (Ucoii), nonché coordinatore della comunità di Bologna: "In un giorno così sacro per i nostri fratelli cristiani - scrive su Facebook - l'ennesimo atto vile e disumano che sconvolge i cuori di tutti noi. Dio possa donare pazienza alle famiglie delle vittime".

Dallo Sri Lanka arrivano anche le prime testimonianze di turisti italiani. "Siamo chiusi in albergo per il coprifuoco che ci sarà fino alle 6 di domattina. Poi, una volta cessato, ci allontaneremo al più presto da Colombo. Siamo spaventati". Così Giusi Bortone, medico originario di Camerota (Salerno) ma residente a Parma, atterrata stamani a Colombo per una vacanza in compagnia del fidanzato. "Siamo arrivati alle 10 - dice al telefono - e mentre stavamo ritirando i bagagli un ragazzo ci ha informato delle esplosioni. Poi abbiamo visto le immagini dei tg in aeroporto".

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