Uno spregiudicato religioso di
origine francese, un inflessibile cardinale napoletano mandato
dal Papa a governare Bologna, un vecchio senatore 'petroniano
purosangue', un mazzo di carte per giocare a tarocchino
bolognese che viene condannato a bruciare al rogo. Sono i
protagonisti della storia raccontata nella mostra '1725. Quando
a Bologna arrivarono i mori', a cura di Marcello Fini, dal 20
giugno all'11 novembre alla Biblioteca dell'Archiginnasio: una
città all'apparenza immobile sotto il giogo papale, ma in realtà
viva e sempre attenta a difendere quei pochi elementi di
autonomia ancora rimasti. Primi fra tutti, il diritto di
definire come 'misto' il governo che regge la città e la libertà
di giocare a tarocchino nelle tante osterie del centro storico.
Attraverso i documenti conservati nella Biblioteca
dell'Archiginnasio si ricostruisce una delle storie più curiose
e appassionanti accadute nella Bologna di età moderna. La mostra
fa parte delle iniziative dell'Anno europeo del patrimonio
culturale.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA