(di Luciano Fioramonti)
I cento volti di Fausto Pirandello.
Nella sua lunga carriera il pittore romano fece di sé uno degli
argomenti peculiari della sua ricerca artistica. Olio e carta,
tele e disegni, incisioni, acquerelli e pastelli, ogni materiale
venne utilizzato per fissare l' immagine capace di riassumere un
momento, uno stato d' animo. A quel centinaio e più di
autoritratti - dalla prima incisione del 1921, in cui il pittore
si ritrae mentre dipinge un nudo di donna, all'ultimo
conosciuto, datato 1972 - dedica una mostra dal 25 luglio al 15
ottobre il piccolo ma vivace Museo d' Arte Moderna e
Contemporanea di Anticoli Corrado, il comune in provincia di
Roma arroccato tra i monti della Valle dell' Aniene conosciuto a
partire dalla metà dell' '800 per aver richiamato decine di
artisti di spicco italiani e stranieri attratti dalla bellezza
delle sue giovani donne.Nel 'paese delle modelle' Fausto
Pirandello (1899-1975) dagli anni Venti del secolo scorso passò
periodi della vita - anche il padre, il Premio Nobel della
Letteratura Luigi vi trascorse un soggiorno nell' estate del
1936 - per seguire le lezioni del suo maestro Felice Carena. E
qui, come accadde ad altri artisti, sposò la giovane che era
stata sua modella, Pompilia d' Aprile.
La mostra - curata dal giovare direttore del Museo Manuel
Carrera - raccoglie trenta opere provenienti da importanti
collezioni pubbliche e private, tra cui l'acquerello
appartenente alle raccolte civiche della città di Tarquinia,
donato nel 2007 dal figlio, Pierluigi Pirandello, anch' egli
così legato ad Anticoli Corrado da chiedere di esservi sepolto.
Alle collezioni del Museo si aggiungerà anche un nuovo
autoritratto, donato dalla moglie di Pierluigi, Giovanna
Carlino. La riflessione sul tema dell' autoritratto consente di
indagare l' evoluzione del lavoro di Fausto Pirandello dal segno
analitico degli anni della formazione con Sigmund Lipinsky alla
scomposizione cubista del dopoguerra, passando
dall'espressionismo intriso di valori tonali del periodo della
Scuola romana, fino al ritorno ad una realtà oggettiva, ma
esasperata, della maturità. ''Fausto Pirandello è tuttora
difficile da etichettare - spiega Carrera - . Non fu mai un
astrattista totale, soprattutto negli autoritratti ha sempre
mantenuto una 'riconoscibilità' . Il suo stile è frutto di una
ricerca e di un linguaggio personali. Per me è uno dei più
grandi pittori del '900 italiano. Ha fatto fatica, soprattutto
dopo la morte del nonno, a trovare spazio, anche se i
riconoscimenti non gli sono mancati''.
Accanto alle opere, il racconto procede con fotografie d'epoca,
tra cui i celebri ritratti eseguiti dal pittore e fotografo
Emanuele Cavalli, e documenti inediti provenienti dall'archivio
della Fondazione Fausto Pirandello. La mostra è accompagnata
dalla monografia di Carrera dedicata agli autoritratti di
Pirandello pubblicata da De Luca Editori d'Arte. Con il
supporto di opere e documenti inediti (tra cui brani tratti dai
diari in cui l'artista annotava il progresso del proprio
lavoro), il saggio propone una nuova lettura della figurazione
di Pirandello, contribuendo a rivedere e puntualizzare dati
finora ambigui, quali la datazione di alcuni autoritratti, la
cronologia di interventi e ritocchi su importanti dipinti e le
ragioni della presenza di più versioni di uno stesso quadro.
Dopo la prima rassegna che risale al 2009, Anticoli Corrado ha
reso omaggio a Fausto Pirandello anche nel 2018 con una mostra
di ritratti, paesaggi, nudi e nature morte voluta da Giovanna
Carlino per ricordare l' impegno profuso per tanti anni dal
marito perché fosse riconosciuto e apprezzato il talento del
padre pittore, anche attraverso la Fondazione da lui creata nel
2011.
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