A ottant'anni dalle prime bombe
sganciate dagli Alleati sulla città di Modena nella Seconda
guerra mondiale, il Nuovo Diurno di piazza Mazzini si trasforma
nuovamente in un rifugio antiaereo attraverso la
videoinstallazione immersiva "Quando (anche qui) cadevano le
bombe", che permette ai visitatori di vivere l'esperienza di un
bombardamento.
L'obiettivo dell'iniziativa, parte di un programma che
prevede anche un seminario e trekking urbani, è dare
un'occasione per riflettere sulle trasformazioni della guerra
nel Novecento e sulle sue terribili conseguenze sulla
popolazione, effetti che le persone soffrono ancora oggi nelle
guerre dentro e fuori dall'Europa. L'installazione inaugura
mercoledì 14 febbraio, anniversario del primo bombardamento
subito da Modena, avvenuto il 14 febbraio 1944.
Al Nuovo Diurno, fino al 10 marzo, alle 15 e alle 17 di ogni
giorno i visitatori, seduti su panche di legno, potranno
rivivere l'esperienza di un rifugio antiaereo mentre fuori
cadono le bombe. Una videoproiezione occuperà le tre pareti
della sala principale, mentre nella sala didattica nel tavolo
touch screen si potrà vedere una ricca documentazione
fotografica. In piazza Mazzini, una grande mappa della città, a
terra, indica 19 luoghi simbolo del centro di Modena tra i più
significativi per ricostruire le conseguenze dei bombardamenti
sulla città, divisi per funzione: edifici colpiti nelle
incursioni, organizzazione della città nell'emergenza, vita
quotidiana sotto le bombe. Quattro totem, con la foto del luogo
dopo il bombardamento, saranno collocati in piazza Torre, ai
piedi della Ghirlandina, a Palazzo dei Musei, a Palazzo Santa
Chiara e alla stazione ferroviaria.
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