/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Faggete vetuste, la storia nelle foreste d'Abruzzo

Faggete vetuste, la storia nelle foreste d'Abruzzo

Mille ettari di biodiversità, patrimonio Unesco, nel Pnalm

VILLAVALLELONGA, 14 giugno 2020, 01:08

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

 VILLAVALLELONGA - Si estendono su quasi mille ettari complessivi, tutte nella provincia dell'Aquila, nel 2017 sono state inserite nel patrimonio Unesco "Foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d'Europa": sono le cinque faggete vetuste abruzzesi, tutte nel perimetro del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, caratterizzate da alberi maestosi, rare fioriture, funghi e muschi che colonizzano i tronchi caduti. Foreste di faggio dove le piante crescono, si riproducono e muoiono naturalmente, senza l'intervento dell'uomo con tagli di alberi e recupero di legna a terra; un ecosistema vicino a quello delle foreste primigenie dove l'abbondanza di legno morto permette processi ecologici in grado di favorire l'insediamento di una notevole quantità di specie animali e vegetali, per questo un'area con biodiversità elevatissima.
    Nella faggeta di Val Cervara, 119 ettari nel territorio di Villavallelonga, tra 1600 e 1850 metri di quota, le piante crescono contorte, quasi in condizioni limite, e ci sono esemplari che raggiungono i 560 anni di età, i faggi più antichi d'Europa. Un luogo unico che ha richiamato nell'agosto 2019 a Villavallelonga artisti per 'Pittori in faggeta', primo 'Festival dell'arte naturalistica', organizzato dall'associazione Vallelongabike con il patrocinio del Parco e del Comune. I pittori Josè Arcas, Valeria Cademartori, Nick Derry, Federico Gemma, Elisabetta Mitrovic e Marco Preziosi hanno esplorato i boschi, scelto il luogo ideale da ritrarre per poi esporre i lavori realizzati e completarli in piazza. Un itinerario naturalistico, quello della Val Cervara, cinque ore di cammino, che è percorribile tutto l'anno, anche se la visita è particolarmente consigliata in primavera e in autunno. Nel territorio di Lecce nei Marsi c'è la Selva Moricento, 193 ettari tra crinali montuosi e doline carsiche, con grotte e splendide radure, territorio di lupi e orsi.
    In un'area tra i comuni di Pescasseroli e Scanno si sviluppano i 105 ettari della foresta Coppo del Morto: anche qui sono stati individuati alberi che superano i cinquecento anni di età, lungo un ripido pendio del sistema montuoso della Montagna Grande.
    Nella cosiddetta Difesa di Pescasseroli ricadono i 194 ettari della foresta di Coppo del Principe, area fondamentale per l'orso bruno marsicano e per alcune specie forestali come il picchio dalmatino e il coleottero Rosalia alpina.
    Il sito più vasto, con i suoi 325 ettari, è nella Val Fondillo, tra Opi e Civitella Alfedena. È costituito da due foreste, di Cacciagrande e di Valle Jancino, le uniche attraversate da diversi corsi d'acqua. Piante imponenti sovrastano valli piene di cavità. Questa è l'area che coincide con il nucleo storico di nascita, nel 1922, del Parco nazionale d'Abruzzo. Qui il mondo della faggeta viene a contatto con quello rupestre della Camosciara, e orsi, picchi e funghi incontrano genziane, camosci e aquile reali.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza