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In Italia un'azienda agricola su quattro è guidata da donne

In Italia un'azienda agricola su quattro è guidata da donne

Il 15/10 Giornata mondiale delle donne rurali

15 ottobre 2018, 18:25

Redazione ANSA

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In Italia più di un'azienda agricola su quattro è guidata da donne, con il 45% delle circa 215 mila imprese in rosa che si concentra al sud dalla Sicilia alla Puglia, dalla Calabria alla Campania, dalla Basilicata al Molise. E' quanto emerge da un'elaborazione di Coldiretti su dati Unioncamere, in occasione della Giornata mondiale delle donne rurali che ha visto l'elezione di Monica Merotto, nuova responsabile nazionale di Donne Impresa Coldiretti la maggiore associazione femminile di categoria. Allevatrice di bovini Limousine e produttrice di olio e vino in Toscana, Merotto sarà affiancata per i prossimi cinque anni da una giunta formata dalle due vice presidenti Rita Licastro, olivicoltrice della Calabria e Chiara Bortolas coltivatrice di ortaggi in Veneto; oltre a Elisabetta Secci dalla Sardegna, Wilma Pirola dalla Lombardia, Cristina Adelmi dalla Liguria, Margherita Scognamillo dalla Sicilia, Floriana Fanizza dalla Puglia e Antonella Di Tonno dall'Abruzzo.

"Lo spazio femminile - sottolinea Merotto - è un laboratorio di idee e un'opportunità di impegno verso la collettività che intendiamo promuovere con continuità in un rapporto di equilibrio tra dirigenti, istituzioni e società". Tra gli elementi di novità, rileva Coldiretti, è l'arrivo sui campi di imprenditrici che hanno seguito percorsi formativi diversi dall'agricoltura. La neo presidente di Donne Impresa, ad esempio, è laureata in Storia dell'Arte Medioevale e aveva iniziato una carriera universitaria prima di tornare alla terra; la vice presidente Licastro aveva iniziato come avvocato in Aspromonte prima di dedicarsi a olio ed olive a Cosoleto (Reggio Calabria), mentre l'altra vice presidente Bortolas è una biologa molecolare che adesso guida la sua azienda di ortaggi a Belluno.

Cia, donne rurali 43% forza lavoro in paesi via di sviluppo
"Le donne rurali nei paesi in via di sviluppo rappresentano il 43% della forza lavoro e producono la maggior parte del cibo disponibile con un ruolo primario per la sicurezza alimentare; sono le vere eroine del nuovo mondo" afferma l'Associazione Donne in Campo di Cia-Agricoltori Italiani. "Le donne che vivono e lavorano nelle zone rurali - afferma la presidente nazionale Pina Terenzi - sono lì come presidio, creano vere e proprie comunità, a volte dal nulla, affrontando con coraggio i problemi che la zona rurale presenta. Basti pensare alla difficoltà di gestire una famiglia per mancanza di servizi a supporto o la mancanza di banda larga per ancora molte zone". Sempre più spesso le donne che compiono questa scelta hanno origini antiche e legami affettivi con quei territori che vogliono riportare in vita con il lavoro e l'aiuto nella comunità. "Sono donne che fanno impresa nelle zone rurali per vocazione - conclude Terenzi - svolgendo il lavoro con un sentimento che va al di là del mero business; intendono davvero gettare le basi per costruire un futuro agricolo migliore, sopportando sforzi oltre le proprie possibilità".

Confagri, contributo femminile ad agricoltura è strategico
"E' fondamentale il contributo femminile all'agricoltura per lo sviluppo sostenibile dell'agroalimentare, un settore che in Italia ha un giro d'affari di 190 miliardi di euro pari al 17% del Pil" afferma la presidente di Confagricoltura Donna, Gabriella Poli. Il divario tra uomini e donne nella classifica mondiale del Gender Gap Index è in caduta libera, ricorda la presidente, con l'Italia terzultima in Europa, dopo Cipro e Malta e preceduta da Grecia, Lussemburgo e Austria. "Ci auguriamo un impegno 'verde rosa' delle Istituzioni per garantire l'inclusione, la parità di genere e la formazione - precisa la presidente - in modo da favorire l'insediamento, la permanenza e la crescita dell'imprenditoria femminile in agricoltura che sfiora il 29%". Le donne sono il perno delle aziende a conduzione familiare e hanno un ruolo chiave nella sostenibilità economica e sociale, precisa l'associazione, secondo la quale occorre contare su strumenti di conciliazione, di supporto per l'accesso al credito e di diffusione della cultura di impresa. Promuovere l'imprenditoria femminile, conclude la presidente, "permette di fare sistema, creare reddito, sviluppare occupazione e tutelare il nostro territorio".

Copagri, da sempre a fianco delle donne rurali
La Copagri ha sempre sostenuto le donne nell'avvio di attività imprenditoriali agricole e soprattutto nei delicati passaggi per il ricambio generazionale, anche se la strada da fare è ancora lunga" afferma il presidente della Copagri, Franco Verrascina. Secondo la Copagri, la naturale propensione femminile all'innovazione, la capacità di adattamento, il legame più forte che le donne hanno con la terra e con il territorio sono elementi vincenti delle aziende agricole a conduzione femminile, che spesso si caratterizzano per multifunzionalità, maggiore personalizzazione del prodotto, valorizzazione di cultura, tradizione e saperi locali; un valore aggiunto che va sostenuto con adeguate risorse e politiche. "Il valore delle donne rurali, infine, - conclude Verrascina - non è commisurato solamente al grande lavoro che svolgono, dal momento che la loro importanza sta anche nel contribuire al sostegno economico e sociale delle proprie comunità che sempre più spesso portano avanti affrancandosi da un sistema patriarcale dal quale sono state penalizzate". 

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